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    Romamania: secondi a nessuno

    Romamania: secondi a nessuno

    • Valerio Nasetti
    Una liberazione. In novanta minuti sono stati cancellati le amarezze della sconfitta contro la Juventus, i rossori per i sette gol presi dal Bayern Monaco e il senso di ansia che ha provocato pochi giorni fa il pareggio del Cska Mosca. Ecco cosa serviva alla Roma. Un controtrauma. Una serata magica. Ieri sera contro l'Inter, in una delle partite storicamente più pazze del nostro campionato, si è compiuta l'estasi.

    La Roma è ripartita dalle sue sicurezze: da De Sanctis autore di due grandi parate, da Maicon tornato a correre sulla fascia destra dopo un mese e mezzo. Da Gervinho, di nuovo "freccia nera", in grado di provocare un feroce mal di testa ad ogni avversario gli giri intorno. E' ripartita da Pjanic, destinato a breve a prendere lo "scettro" di Totti. Per il momento si accontenta di raccogliere i suoi assist e risolvere una partita che stava diventando complicatissima.

    La Roma si riscopre bella all'Olimpico, avvolta dall'affetto dei propri tifosi. Poco importa la concomitante vittoria della Juventus.  L'unica vera notizia della serata è che la Roma sa fare ancora la Roma. E il meglio deve ancora venire. Dimostrare di non essere "secondi a nessuno" è semplicemente una questione di tempo.
     

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