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    Romamania: Scamacca è quello giusto! Nel solco di Totti, De Rossi e Pellegrini

    Romamania: Scamacca è quello giusto! Nel solco di Totti, De Rossi e Pellegrini

    • Paolo Franci
    Romano e romanista. Gianluca Scamacca si porta dietro quel filamento del dna del pallone che qui a Roma vale più di ogni altra cosa. La dinastia, in tal senso, è lunga e ininterrotta, fino alle leggende Totti e De Rossi, all'ultimo capitano, Pellegrini. Io non ho mai avuto grande passione per questo tipo di aspetto, allo stesso tempo però, non posso negare quel 'friccicore' – lo definirebbe Alberto Sordi, il 'pizzicore' - che un romano prova rispetto al fatto che un giocatore sia figlio della stessa, indentica città.

    D'altra parte, a Roma si vive una storia e dunque un'appartenenza millenaria che la si comprende solo essendo di queste parti. Il punto però è che Gianluca Scamacca è innanzitutto un giocatore molto forte. Uno di quelli che quando entra all'Olimpico tutto si dimentica tranne che le sue origini. Chi ha vissuto il settore giovanile della Roma non può farne davvero a meno: l'Olimpico sarà sempre differente rispetto agli altri stadi. Scamacca è, secondo me, il centravanti che serve per ritrovare la via del gol contando su doti tecniche e balistiche eccezionali. Scamacca ha piede, talento, gol nel sangue. E' uno di quelli che sa come accendere il cuore in uno stadio.

    Anzi, in 'Quello Stadio', l'Olimpico. E' vero, essere romano e romanista può essere travolgente nei due sensi, di gioia ma anche di pressione: ne sa qualcosa Daniele De Rossi, faccia da vikingo e animo gentile, che ha vissuto la sua avventura romanista con la gioia struggente del senso di responsabilità. Io credo che Scamacca sia uno di quelli che, davvero, qui possa lasciare il segno. Mi piace il giocatore, mi piace il ragazzo. Anche lui, come De Rossi, è un ragazzo di quelli giusti, giustissimi, un po' tradito dall'aspetto e da quella ingenua tracotanza romana che da queste parti la vedi magari negli atteggiamenti di chi, invece, nasconde dietro a capelli, barbe o tatuaggi un cuore grande e la ferrea serietà nello sport e nella vita.

    Scamacca è innanzitutto un ragazzo serio, uno che a poco più di vent'anni ha buttato via le vacanze estive per chiudersi in una specie di eremo in Sardegna, pur di tornare quello di prima e in fretta, dopo l'intervento al ginocchio. Una situazione monacale, con un programma di recupero di quelli che di solito vedi nei film tipo 'Creed' e mai una volta – mi giunge voce – che abbia tirato indietro la gamba. Ecco, nel rendimento altalentante dell'ultima stagione, c'era questo ginocchio malandrino che non gli dava pace. Ha stretto i denti, giocato, poi si è operato e ora sta tornando quello di prima. Ecco perché se fossi la Roma fare all in su di lui. Certo, ha bisogno del campo e delle partite e qui, se mai dovesse leggere queste righe, un solo, piccolo consiglio: quel campo che ti serve, Gianluca, c'è, lo conosci. E' a due passi dal Foro Italico.

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