Sarà la settimana delle ufficializzazioni e delle deleghe. Fenucci verrà nominato amministratore delegato, l'avvocato Roberto Cappelli presidente ad interim, ed arriveranno i primi acquisti. Bojan, Nego, Josè Valdes e Stekelenburg. Per la nomina del presidente vero ci vuole pazienza, ma al momento si può e si deve fare senza di lui. Sabatini ha due mesi di tempo per definire il puzzle della squadra. Chiariamolo subito: sarà complicatissimo vedere una Roma protagonista fin dalla prima stagione americana. La parola 'progetto' associata alla vecchia gestione non piace, ma l'obiettivo della dirigenza è rendere la squadra competitiva ai massimi livelli mondiali nel giro di tre anni.

'Non sarà una rivoluzione' ha dichiarato pochi giorni fa Sabatini riferendosi alla rosa. Infatti non può esserlo. I tempi sono ristretti ed il fondo cassa non è infinito. Purtroppo gli intoppi burocratici, nel frattempo, hanno fatto perdere un gioiello come Ricky Alvarez: era stato bloccato ad otto milioni, ma la società non è riuscita a definire il proprio organigramma entro i termini definiti dalla scadenza dell'opzione. Pace. Tempo per recuperare, tuttavia, non manca.  La Roma ha bisogno di rafforzarsi subito in difesa.

Al momento le scelte effettuate sono delle scommesse. Parlo di Nego e Josè Angel. Sopratutto il primo. Ha vent'anni, arriva dal Nantes a parametro zero, verrà girato in prestito: l'obiettivo numero uno era Van der Wiel, ma in quei lidi già si è in trattativa per il portiere. E' difficile che facciano partire tutti. Al centro ci sono ancora dei dubbi su chi acquistare. In mezzo al campo occorre prelevare un giovane mastino da affiancare a De Rossi, mentre in attacco la squadra già così come è sembra di brillare la salute. E' una Roma a metà, con un direttore sportivo ancora sub-judice: impossibile da giudicare. D'altra parte non può fare tutto lui. Un sussulto lo possono regalare anche gli uomini della vecchia guardia. Forse l'ultimo della loro carriera. Coraggio.