La sensazione è che la Roma sia un pochino indietro. A sei giorni dalla gara di andata del preliminare di Champions contro il Porto in terra portoghese, Totti e compagni non hanno brillato nell'amichevole del Francioni contro il Latina. Qualche nota positiva è arrivata dalla difesa - per la prima volta insieme Fazio, Vermaelen e Juan Jesus -, sia nella prima fase con il 4-3-3, sia nella ripresa con un abbozzato 3-5-2. Orfana di tanti protagonisti (Dzeko rimasto a Trigoria per una lombalgia, Manolas in panchina per 70' minuti per motivi precauzionali visto il recente affaticamento all'adduttore sinistro), la squadra non è apparsa particolarmente propositiva e brillante. Qualcosina in più si è vista nell'ultimo quarto d'ora, quando sono subentrati De Rossi, Salah, Strootman ed El Shaarawy che hanno dato uno sprint in più all'undici giallorosso. Se Iturbe è sembrato un pesce fuor d'acqua nell'attacco romanista, chi ha spiccato è stato Diego Perotti. L'ex Genoa ha dimostrato di essere già in forma, candidandosi ampiamente per una maglia da titolare in vista del playoff di Oporto.
Quello che è certo, come poi ha confermato Spalletti al termine della partita, è che c'è ancora tanto da lavorare. La domanda è: si farà in tempo? La risposta deciderà la stagione romanista. Superare il preliminare e accedere ai gironi è troppo importante, oltre che a livello sportivo, soprattutto per le casse della società. Giocare in Europa League non sarebbe una tragedia, ma complicherebbe irrimediabilmente il mercato giallorosso, in quel caso destinato a viaggiare sul binario del basso profilo.
