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    Romamania:| Pradè, perchè non rimani?

    Romamania:| Pradè, perchè non rimani?

    Medesimo ruolo, stesse parole: 'La famo forte'. Con questa dichiarazione in slang romanesco proferita 'off the records', Daniele Pradè si apprestava lo scorso giugno a partire per il Brasile in missione-Adriano. Al suo ritorno, era convinto di aver messo a segno un grande colpo e di aver restituito al calcio un grande campione. La storia, però, lo ha poi smentito impietosamente. Oltre al turista più pagato al mondo, sono arrivati in giallorosso i virtuosi Simplicio, Rosi, Guillerme Burdisso, Castellini, Lobont e Borriello. Sul mercato furono spesi 8 milioni di euro per ingaggiare il Burdisso più famoso, già alla Roma in prestito dall'anno precedente. Denaro, oltretutto, che si sarebbe potuto risparmiare cedendo Julio Baptista all'Inter sei mesi prima. Ma questi sono vecchi discorsi.

    Il presente inizia sempre dal Sudamerica. Questa volta dall'Argentina. E Sabatini invece di partire, atterra a Roma: 'Sarà forte', dice ai cronisti. Frase in corretto italiano, quasi a volersi distaccare dall'essere 'local', marchio di fabbrica della vecchia gestione. Ora il governo è americano, bisogna parlare in una certa maniera e prendere giocatori non per restituirli al calcio, ma per rendere la Roma competitiva. Lamela, 18 anni, è un talento su cui investire. Un atto simbolico per dividere ciò che è stato per diciotto anni e quello che sarà per chissà quanto tempo.

    Ad oggi, tuttavia, occorre ancora risolvere un problema. Un club non può avere due direttori sportivi. Pradè è sotto contratto, Sabatini ancora non può esserlo. Al di là degli errori commessi in passato, il primo è pur sempre da considerarsi un ottimo dirigente ed appassionato di calcio. C'è molta curiosità, tra gli addetti ai lavori, nel vederlo all'opera stipendiato da una società pronta ad investire. Diventare il capo degli osservatori della Roma, ad esempio, gli consentirebbe di liberare le proprie qualità, senza l'assillo del portafoglio. In tempi non sospetti avrebbe voluto portare a Trigoria Milito e Pinilla, attaccanti oggi noti a tutti, e Sabatini stesso avrebbe piacere ad instaurare questo tipo di collaborazione. A Pradè l'ultima parola. Possibilmente al più presto.

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