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Romamania: per fortuna Icardi vuole la Juve. Dzeko fuoriclasse, ora diamogli la fascia
E ribadisco: non avrei voluto Icardi e la sua biondissima ombra, lo dico e lo ripeterò fino alla noia. Avrei preso volentieri il Pipita, nel caso, gustandomi la sfida del suo rilancio. Ma su tutto e tutti, l'immenso dispiacere per quel che sembrava l'annunciato addio di Dzeko. Poi, le curve paraboliche del mercato hanno via via sbattuto oltre il guardrail ogni possibile affare. Icardi voleva e vuole la Juve (meno male...). Higuain voleva e vuole la Juve. L'Inter non ha dimostrato di volere così tanto Dzeko - e se Lukaku non ingrana che fa Conte? - convinta di aver preso un fenomeno dallo United. E, mentre passavano i giorni, pur non contando su Dzeko, la Roma diventava sempre più la Roma di Dzeko. Un magnifico paradosso sul quale ha lavorato con grande personalità Paulo Fonseca. Con garbo e decisione, ha ribadito più e più volte come lui, il bosniaco perfetto per il suo gioco, se lo sarebbe tenuto stretto. Nel frattempo, ha lavorato sul giocatore e sul club, contando sull'appoggio dell'ala dzekista della tifoseria. E alla fine ha vinto lui. Una battaglia che lo consegna al popolo romanista in versione Rudi Garcia. Ricordate quando il francese arrivò, ricostruendo con pazienza l'orgoglio e l'entusiasmo della tifoseria? Ecco, Fonseca è un tecnico molto diverso tatticamente, ma dal punto di vista della personalità mi ricorda Rudi da vicino. Ora serve un esterno offensivo che rimpiazzi El Shaarawy (ti pare facile...) e un 'centrale dominante', come direbbe l'indimenticabile – in tutti i sensi possibili – Walter Sabatini.