Romamania:| Osvaldo, croce e delizia
Tredici gol in tredici partite. Guai a parlare ad Osvaldo di doppiette in maglia giallorossa, lui non vi ascolta. La 'forza della natura' di Zeman ha regalato tre punti alla Roma grazie ad un pregevole pallonetto su Castellazzi, dopo un assist al bacio di Francesco Totti. Ma quanti ne ha sbagliati il buon Pablo, suggellando l'errore con una sistemata alla cipolla. E slega i capelli e rilega i capelli, un martirio. Come quello subito da Silvestre, assolutamente in bambola davanti alle acrobazie del rivale.
Durante il lungo periodo di mercato, Osvaldo è stato anche un'idea dell'inter. Tramite intermediari il club di Moratti ha sondato la possibilità di uno scambio con Julio Cesar. Manco per sogno. E ieri si è capito perché. Peccato che il suo essere in partita, la sua esuberanza, lo porti anche a conseguenze dannose. Vedi l'espulsione.
Sicuramente severa, per carità, ma figlia sia del suo atteggiamento in campo in generale troppo ciarliero nei confronti dei fischietti, sia nello specifico di alcune paroline al veleno dette in riferimento a Bergonzi (l'arbitro di ieri) per una partita dello scorso campionato giocata contro la Juve: 'Si sente Dio in terra', aveva tuonato l'attaccante, e ieri Bergonzi si è vendicato mostrandogli il cartellino rosso nei minuti di recupero.
Salterà la partita contro il Bologna, una delle sue ex squadre. Ieri ha risolto gran parte dei problemi della Roma, ma ancora fatica molto a porre rimedio ai suoi. Il pungolo arriva da Zeman: 'Deve imparare a protestare meno con gli arbitri'. Un giorno, quando e se ci riuscirà, potrà avere più possibilità di essere chiamato campione. Ora è più semplicemente 'croce e delizia'.