Romamania: non si gioca, si vince
La Roma è la migliore squadra nel panorama italiano. Prima in classifica, venti gol fatti, uno solo subito. Era attesa alla prova della big e ha fatto sembrare l'Inter la cenerentola della serie A. Scacco matto in tre mosse. Totti, Gervinho, Florenzi. E' stata una vittoria totale, una fluidità di gioco superiore alla media. Basti pensare che l'Inter ha giocato bene e ha perso 3-0, perchè la Roma è qualcosa di più di una squadra di calcio. E' un'unione di intenti, una rivincita continua. Quel 26 maggio la Roma è morta e poi risuscitata.
Magari la vittoria della Coppa Italia avrebbe convinto la struttura dirigenziale che in fondo andava bene così. Che Andreazzoli fosse pronto ad allenare dal primo giorno e che la strada dei giovani inesperti ma talentuosi avrebbe dato i suoi frutti. Invece la Roma ha perso quel maledetto (benedetto) derby e dalle ceneri è rinata. Il d.s. Sabatini ha ingaggiato Rudi Garcia, il terzo allenatore sulla lista, e ha preso i giocatori utili alla causa compreso quel Gervinho che, se non fosse proprio per il tecnico francese, ora giocherebbe altrove. Una chimica eccezionale nata tra allenatore e squadra, tra vecchi e nuovi. In tv in molti dicono che la Roma è la stessa dello scorso anno, ma in realtà a San Siro erano presenti quattro acquisti distribuiti equamente in campo: De Sanctis, Benatia, Strootman e Gervinho. E ora torna Maicon. Il 50%. La metà di tutto.
La Roma di Luis Enrique e Zeman era una mezza squadra guidata da un mezzo allenatore. Ora grazie a Rudi Garcia e ai nuovi arrivi abbiamo scoperto e inglobato l'altra metà del cielo. Ora sì, siamo la Roma. La capolista. Roma-Napoli è lontana ancora undici giorni, ma vicina terribilmente ai nostri cuori. Qualsiasi sarà il risultato, la squadra deve rimanere concentrata sul nuovo obiettivo. Lo scudetto. Senza scaramanzie. Nessun abbattimento in caso di sconfitta.
La Roma scudettata di Capello nel 2001 ottenne tre punti contro l'Inter, due contro la Juventus e uno soltanto al cospetto del Milan. Su sei scontri diretti ne vinse soltanto uno, senza dimenticare il successo nel derby grazie all'autogol di Negro. Nel 1983, l'anno di Liedholm, i giallorossi persero entrambi gli scontri con la Juventus eppure vinsero il campionato con una giornata di anticipo. La morale: Roma-Napoli sarà pure il primo scontro diretto della stagione, ma questo lunghissimo torneo lo si vince contro 'le piccole'. Loro sono di più. Da quest'anno molte di più.