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Romamania: Mourinho chiami il Trap, serve l'acqua benedetta anti-infortuni
Col Feyenoord Wijnaldum e Smalling, con l'Atalanta Llorente e Dybala, messo ko da quell'intervento oltre la linea rossa di Palomino. Ieri, prima Kumbulla e poi Belotti. Josè ha scherzato prima del match col Milan raccontando come Svilar, secondo di Rui Patricio, se la cavi alla grande con i piedi. Però certo, se alla grande moria dei centrali difensivi e agli infortuni in serie ci metti pure che la sblocchi al quarto minuto di recupero e incassi il pari tre minuti dopo, beh, certo non è il momento in cui la giostra ti stia girando in senso orario. Anzi, siamo al contromano pieno, mi pare.
Occhio: il mio non è mica un piagnisteo, ma un richiamo forte alla Dea Bendata che pare aver smarrito la strada di Trigoria. In ogni caso, il pari col Milan me lo sarei preso eccome alla vigilia, considerando l'emergenza. E ho due cose da dire. Ho criticato Pellegrini diverse volte, aspramente, come è giusto che sia per l'andamento della sua stagione e allo stesso modo ne esalto le ultime tre partite, nelle quali ha giocato bene a tutto campo, segnato, ispirato. E soprattutto l'ho visto battersi con grande agonismo. Bene.
La seconda considerazione e a proposito di incubi, maledizioni e oscuro mondo dei fantasmi, riguarda Tammy Abraham. Dopo essersi mangiato gol in serie, aver avviato l'azione del vantaggio atalantino con quella specie di insulso colpo di tacco, ieri ha toccato il fondo salvando alla grande – dal punto di vista milanista – sul tiro a botta sicura di Pellegrini dopo grande derapata di Spinazzola. E va detto che la partita col Milan sarebbe stata tra il 4,5 e il 5 se non fosse arrivato quel gol che sa tanto di esorcismo e (speriamo) liberazione dal sortilegio. Il ragazzo, più che il giocatore, ne aveva bisogno e si è visto anche ieri. Tammy ha perso certezze e allegra strafottenza all'ombra di una stagione certamente negativa. Però nel momento decisivo, quando la Roma si giocherà la stagione tra Monza, Inter e Leverkusen, ha segnato quel gol bellissimo. E chi fa un gol come quello dopo 93 minuti di corse e rincorse dal rendimento discutibile, vuol dire che ha voglia di spezzare il sortilegio. Pellegrini e Tammy: e se fossero proprio loro, dopo esser mancati per l'intera stagione, a mettere la firma su questo momento cruciale?