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    Romamania: meriti e fortuna, un alone magico continua a spingere la squadra di De Rossi

    Romamania: meriti e fortuna, un alone magico continua a spingere la squadra di De Rossi

    • Alessandro Austini
    Due mesi ai limiti della perfezione. Un alone magico continua a circondare e proteggere la Roma di De Rossi, capace di vincere sette partite su nove in campionato e di passare due turni in Europa League, ribaltando in pochissimo tempo una realtà che si era fatta malinconica. Magici sono i risultati, la rinascita di Pellegrini, le parate di Svilar, il coinvolgimento dell'intera rosa e l'osmosi tra l'allenatore e il suo popolo, che si sta godendo la seconda vita romanista di un idolo. 

    CHE FORTUNA - Appartengono a una dimensione mistica anche la serie di episodi quasi sempre indirizzati dalla parte giusta. Quei dettagli che cambiano la storia delle partite e di una stagione. Sì, perché l'intraprendenza di questa Roma sta fruttando anche una discreta dose di fortuna: dopo il gol all'ultimo pallone buono di Llorente a Firenze è arrivato il secondo 'auto-palo' (era già successo a Ndicka con il Brighton), colpito dallo stesso difensore spagnolo grazie a una deviazione istintiva di Svilar. Sarebbe bastato qualche centimetro in meno e staremmo analizzando probabilmente un deludente pareggio, con le relative conseguenze sulla classifica. E invece no, la Roma continua la sua marcia inarrestabile. Con merito e fortuna, che non devono per forza andare in contraddizione. 

    SOSTA BENEDETTA - Detto questo, ben venga la sosta. Le ultime tre gare tra Europa e campionato hanno mostrato una squadra che ha perso un po' di smalto e qualche protagonista di troppo per infortunio. Il Sassuolo ha messo in difficoltà i giallorossi difendendosi in blocco e ripartendo in modo organizzato. Nel 4-3-3 targato DDR bisogna far girare il pallone velocemente e muoversi con intelligenza: appena si abbassa l'intensità, la Roma riscopre i suoi limiti e rischia di pagarli. 

    IL CALENDARIO - Recuperate le energie e qualche infortunato, si ripartirà da Lecce, antipasto di un mese di aprile sulla carta tostissimo e sicuramente decisivo: dopo i salentini ecco il derby, il Milan in coppa, poi Udine e di nuovo i rossoneri, quindi il Bologna in casa e la trasferta di Napoli. In questo ciclo di gare potrebbe tornare a dare una mano anche Abraham, rispuntato in panchina all'Olimpico solo come presenza simbolica ma ormai vicino al rientro. Non sono molte le squadre che possono contare su un attacco così pieno di soluzioni. E alla fine, nella corsa per la Champions e verso Dublino la qualità degli interpreti sarà determinante. Lo sarebbe stato per Mourinho e vale anche per De Rossi. 
     

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