Romamania:| Mattia va in città
Destro sembra un personaggio uscito dalla mente di Paolo Virzì. Se fosse un film sarebbe 'Mattia va in città'. Il ragazzo, dopo la straordinaria stagione nella provincia toscana, a Siena, fatica ad ambientarsi nella metropoli romana. Così ci dicono. Sarebbe da ricercare in questo disagio, il motivo dei suoi clamorosi errori sotto porta. Fin qui ha realizzato appena tre reti e, se pensiamo a lui, ci viene in mente una maglia deformata. Una volta dopo averla tolta ha rimediato un espulsione, a Catania invece l'ha utilizzata per coprirsi il volto dopo un tap in sbilenco: 'No, non posso essere io', avrà pensato. E invece sei proprio tu, Mattia.
Una marea di problematiche. Ad inizio stagione, prima dello scoppio di Lamela, sarebbe dovuto essere l'ala destra titolare; ora è il rincalzo di Osvaldo e in ogni partita ha sulla coscienza l'obbligo di dimostrare quanto è stato pagato. Un peso insopportabile per il ragazzo. Evidentemente non era pronto per il grande salto. La piazza mugugna, lui s'intimidisce. Finirà la stagione nella Roma. Poi tornerà nella sua Ascoli. Un po' di aria pulita gli farà bene e gli servirà per capire cosa fare da grande.
Per i dirigenti è il secondo fallimento. Il d.s. Sabatini aveva presentato l'attaccante come il fiore all'occhiello del mercato, presto divenuto sbiadito: 'Mi ci gioco la reputazione con Destro', soleva confidarsi in estate. Più formalmente, è la seconda stagione da buttare: 'Se fallissimo sarebbe colpa mia', ha rincarato ieri sera Baldini. Da apprezzare. In Italia di solito ci si ferma alla dichiarazione d'intenti. Negli Usa invece paga la meritocrazia e una Roma fuori dall'Europa potrebbe anche voler dire il repulisti dell'intero apparato dirigenziale.