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Romamania: Mancini come Montero e Chiellini, chi fa la mammoletta...
Un po' di esempi? Montero della Juve, il laziale Radu, lo stesso Chiellini anche se più furbacchione, il caro vecchio Sergio Brio, ragazzi che incarnano la grinta della squadra trascinando i compagni, e a volte, finendo fuori dalle righe della foga agonistica. Chi, oggi, fa la mammoletta criticando Mancini per il suo modo di giocare, magari è lo stesso che ha il poster in camera o in ufficio del 'duro' della sua squadra. Questo perchè - come è giusto che sia, in fondo, sennò cos'altro sarebbe il tifo? - la faziosità è un diritto di ogni tifoso che si definisca tale. Non esserlo, sarebbe la negazione stessa dell'essere tifoso.
Detto questo, vado invece contromano sugli 'indignados' romanisti che si offendono perchè qualcuno sottolinea come, in fondo, la Roma abbia avuto un pizzico di fortuna contro la Juve, contando i tre pali e la vittoria in stile one shot, one kill. Eh sì amici, stavolta è andata bene su - al netto di una super prestazione a petto in fuori dei mourinhani - perchè il pari della Juve ci stava eccome. Così come, quel giorno contro il Napoli all'Olimpico, solo la prodezza di uno strepitoso Osimhen – unico tiro del Napoli o giù di lì – poteva sverniciare un pareggio scritto negli astri. Stavolta, la prodezza l'ha fatta Mancini, un gol al quale per un attimo non ha creduto neanche lui. Però è successo e qualcuno dice che il bello del calcio sia proprio questo: il saper sfuggire ad ogni logica e geometria. E sapete che c'è? Il bello è ancor più bello quando capita a te.