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    Romamania:| Luis Enrique, la rivoluzione

    Romamania:| Luis Enrique, la rivoluzione

    Ora o mai più. La Roma si prepara alla rivoluzione totale: riguarderà prima squadra, staff tecnico e dirigenziale; poi il marketing ed il settore giovanile. Ma a cambiare sarà soprattutto la mentalità. Società aperta al mondo, pronta a varie tournée in Usa, Cina e Giappone. Un team capace di offrire felicità e calcio-champagne, guidata da un tecnico in grado di proporre un gioco offensivo divertendo il pubblico. Baldini, l'uomo incaricato di scegliere l'allenatore, ha deciso di puntare su Luis Enrique. Walter Sabatini compirà il suo volere, nonostante (bisogna dirlo) abbia maggior stima di Didier Deschamps, tecnico dell'Olympique Marsiglia. I due si sono incontrati ed il ds ha salutato il francese lasciando aperto uno spiraglio, utile se qualcosa dovesse andare storto a Barcellona.

    Una diversità di vedute quella tra Baldini e Sabatini, tuttavia, costruttiva e non portatrice di dissidi e litigi. Quest'ultimo da ottimo dipendente, incontrerà Luis Enrique con il fine di siglare l'accordo, ma prima ha ritenuto opportuno avere delle riunioni con tutti gli altri nomi entrati in lizza, come classica procedura di pubbliche relazioni. Al di là di tutto, Luis Enrique rappresenta la rivoluzione, il nuovo: uomo del Barcellona vittorioso dell'ultima Champions League con Guardiola in panchina, proprio colui il quale ne ha sponsorizzato il nome alla Roma. L'ex ala asturiana è uno dei più grandi conoscitori del calcio giovanile, in grado di dare ottimi consigli sulla campagna acquisti e giudicare i talenti attualmente a Trigoria.

    Deschamps, al contrario, significherebbe andare sul sicuro: in carriera, infatti, ha già allenato la Juventus (seppur in serie B) ed è riuscito a dar nuova linfa ad una società come l'Olympique Marsiglia, ripristinandola con continuità in Champions League: tuttavia, come si suol dire, è un nome di governo, in netta contrapposizione ad un'idea di una Roma rivoluzionaria desiderosa dell'attenzione dei media. Certo, Baldini prima di lui aveva pensato prima a Guardiola, poi a Villas Boas, tecnici più esperti. Ma Luis Enrique non dovrà sentirsi una scelta di rincalzo: il curriculum è differente, ma lo spirito è il medesimo. Bisogna soltanto iniziare. E la Roma è pronta ad accoglierlo. 

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