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    Romamania: l’anti-gioco in Europa funziona. Ma contro il Milan non basterà

    Romamania: l’anti-gioco in Europa funziona. Ma contro il Milan non basterà

    • Alessandro Austini
    Premessa. La Roma, dopo aver ampiamente chiuso la pratica all’andata all’Olimpico, aveva segnato un gol regolarissimo anche a Brighton, annullato per motivi misteriosi. La qualificazione è meritata e non è mai stata in discussione, ma un allenatore interessato al processo di crescita della sua squadra deve sempre analizzare le prestazioni, per capire dove e come intervenire nell’ottica di un miglioramento.

    Daniele De Rossi lo ha fatto anche stavolta e al termine della gara in Inghilterra ha sottolineato anche i difetti di una partita in cui si poteva soffrire meno. Una questione di mentalità, perché il tecnico vuole convincere la squadra che temporeggiare e concedere metri all’avversario ti costringe a faticare di più. Questo in effetti è successo a Brighton, dove la Roma, pur non rischiando moltissimo, ha pensato soprattutto a lottare contro il cronometro e a far scorrere i minuti, piuttosto che provare a sfruttare gli spazi che una squadra di De Zerbi ti concede sempre e comunque.

    Quelle perdite di tempo a ogni singola rimessa laterale o rinvio del portiere, qualche accenno di rissa e un generale ostruzionismo hanno ricordato molto le partite dell’era mourinhana. La Roma in questi anni ha imparato che questo tipo di atteggiamento in Europa paga, perché sono poche le squadre capaci di ribattere il “contro-gioco” molto diffuso in Italia. Due finali sue due raggiunte negli ultimi anni hanno emesso un verdetto: conviene giocare così, se sei bravo a farlo. E la Roma indubbiamente lo è.

    Ma arriva sempre il momento in cui serve pure la qualità e il coraggio, altrettanto decisivi. E il sorteggio dei quarti costringe i giallorossi a preparare subito un altro piano, perché il Milan ha già dimostrato più volte di saper imporre la sua forza mediamente superiore.

    A San Siro e all’Olimpico si annunciano due sfide intense e spettacolari, la Roma dovrà giocare anche contro la storia ricordando i precedenti sfortunati nei “derby” europei contro l’Inter in finale di Coppa Uefa e la Fiorentina di Montella in Europa League. I favori del pronostico pendono verso Pioli, ma occhio a non sottovalutare l’innata capacità di analisi già dimostrata da De Rossi nello studio degli avversari.

    Intanto è giusto godersi tutto il bello che questa Roma sta regalando, a cominciare da un portiere che, vedendolo giocare, non si capisce perché sia rimasto a scaldare la panchina per due stagioni quasi intere. Ancora un po’ timido Baldanzi, a cui manca l’abitudine a gestire certe pressioni. Se quella di Brighton era una prova di affidabilità del reparto offensivo senza Dybala e Lukaku, diciamo che l’esperimento è riuscito a metà.

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