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  • Romamania:| Lacrime e denaro

    Romamania:| Lacrime e denaro

    I Sensi ed il consorzio Usa. Vicini, vicinissimi, ieri in tribuna autorità. Il diavolo e l'acqua santa. A seconda dei punti di vista. Due modi opposti di comunicare, di intendere il business. Rosella, accanto alla mamma ed alla zia, accoglie uno ad uno i calciatori al termine di una stagione al di sotto delle attese. Ma non è serata da tirata di orecchie. Soltanto affetto, emozioni. Abbracci da brividi. Tanti ricordi, sofferenze e vittorie. Una famiglia. Nella loro epoca uno scudetto, sei secondi posti, due Coppe Italia ed un paio di Supercoppe Italiane. Una fetta di successi considerevole della storia giallorossa.

    Il futuro, invece, si posiziona soltanto poche poltroncine più in là. Gli uomini di DiBenedetto. Impassibili. Serissimi. Pallotta, atterrato a Roma sabato scorso, non c'è. Questione di opportunità, si dice. Giusto lasciare il palcoscenico alla famiglia che ha reso grande il club in questi diciotto anni. Quando Vucinic realizza 2-1, mister James atterra a Londra per programmare la prossima stagione. Incontra Baldini. DiBenedetto, invece, attende l'ok dell'Antitrust ed il 10 giugno sarà nominato presidente. In tribuna non ci sarà più tempo di lacrime, di emozioni e del 'Grazie Roma' cantato a squarciagola. Vedremo facce composte, ma soltanto nell'apparenza distaccate.

    Dal cuore all'anima profonda degli affari, quella imperscrutabile. Si cambia, ma Il pubblico romanista non ha paura, anzi, si aspetta molto dall'avvento statunitense. DiBenedetto e Pallotta ci metteranno i money per inaugurare una stagione di successi. Meno proclami, più marketing. Se riusciranno a vincere in misura maggiore rispetto a Franco e Rosella brinderanno all'affare. Una virile stretta di mano e via. Le lacrime, quelle autentiche di gioia, scenderanno esclusivamente lungo il volto dei tifosi. Perchè la squadra, al di là di chi presiede il vertice societario, rimarrà sempre la loro. 

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