Romamania: la vittoria di De Rossi
La Roma vince. Ed è una notizia. Lo fa all’esordio contro il Livorno, dopo sei anni di false partenze. L’ultimo successo alla prima fu a Palermo il 26 agosto 2007: sempre 2-0, sempre con una bomba dai trenta metri, quella volta fiondata da Aquilani. Romano e romanista come De Rossi e Florenzi, marcatori al Picchi. Anche il gol di Capitan Futuro è una notizia: giunge dopo oltre 400 giorni di astinenza ed è utile ad incoraggiare tutta la squadra e l’ambiente nei confronti di un anno che può simboleggiare la rivincita dopo tre stagioni buie.
De Rossi segna alla sua maniera: destro da fuori area, imparabile per il portiere. Un gesto che lo ha reso famoso negli anni. Realizzò così il suo primo gol in serie A contro il Torino e tante altre reti entrate nell’immaginario romanista come quelle di Siena, di Verona e di San Siro in una finale sfortunata di supercoppa Italiana. Un fulmine, un pallone che parte dal piede e si insacca nell’angolino in un secondo. Non si capisce quello che sta succedendo. Esiste soltanto un prima e un dopo. La causa e l’effetto.
De Rossi segna, la Roma vince e la squadra lo abbraccia. Nuovi e veterani: ‘A Trigoria mi vogliono tutti bene’, afferma a fine partita come a voler far intendere che le male lingue abitano fuori da quella che è da lui definita una seconda casa. Diranno ‘De Rossi è tornato De Rossi’, l’augurio invece è che ‘la Roma sia tornata la Roma’. Perché il ragazzo di Ostia c’è sempre stato, ma era solo in una squadra soffocata prima da Luis Enrique, poi da Zeman.
Rudi Garcia è la sintesi e chi era in campo ieri ha reso. Nulla di eccezionale, ma si è visto un gruppo. Ognuno ha fatto il suo, responsabilità divise equamente. Né eroi, né capri espiatori. Come accade nelle grandi squadre, come accade nell’Italia di Prandelli e con quella maglia Daniele ha messo a segno tutti i gol della stagione scorsa. Capito il perché della differenza di rendimento? Ora si continui su questo tracciato.