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  • Andrea Staccioli INSIDE
    Romamania:| La lentezza non è una virtù

    Romamania:| La lentezza non è una virtù

    Di Benedetto prossimo presidente. La chiusura dell'affare è vicina. Sabatini futuro direttore sportivo. Lamela bloccato: accordo con il padre. Alvarez pure, anzi no. Incontri con i procuratori di Sandro, Kranjcar e Podolski. Cinque acquisti pronti da ufficializzare. La settimana decisiva. Da quanto i tifosi romanisti si devono sorbire questo tipo di notizie e di indiscrezioni? Eppur giorni addietro sembrava comparire una luce dopo l'incontro tra Sabatini e gli avvocati dell'entourage di Unicredit. L'economista Roberto Venturini, uomo della banca, sarà colui che avrà il potere di firma, la persona in grado di trasformare Sabatini da libero pensatore a dirigente. Eppure, passati sette giorni, ancora non si muove foglia. Tempi burocratici, suppongo, però la lentezza di questo prologo di nuova Roma sta divenendo sempre più insopportabile. A tutti i livelli.

    Franco Baldini, per alcuni prossimo direttore generale - per altri vicepresidente - non può alzarsi dal suo ufficio di Wembley prima della matematica qualificazione agli europei della Nazionale inglese. Quindi ottobre. Il perchè ci sfugge. Probabilmente Capello non può far a meno di lui, tanto da far sembrare la sua figura più importante di quella di Terry, Lampard o Rooney in campo. Ma intanto lavora per DiBenedetto e contatta Luis Enrique. Perchè questa Roma, sì, s'ha da fare. Anche se con calma. Forse troppa. Basti pensare che lo stesso zio Tom ancora non può atterrare nella Capitale. Attende l'ok per l'Opa atteso il prossimo 21 giugno, soltanto allora sarà convocata la assemblea degli azionisti. Da quel momento occorreranno altri trenta giorni per la nomina del nuovo presidente. Scommettiamo che DiBenedetto diventerà tale soltanto a ritiro estivo concluso?

    Anzi no, di questi tempi è meglio non puntare. Ne sa qualcosa De Rossi, finito chissà come in mezzo all'ennesimo scandalo del calcio italiano. Le fonti qualificate tirate in ballo da un agenzia di stampa alla fine non si sono rilevate così... qualificate, e sono passati tre giorni - tre - di illazioni, polemiche, sospetti prima che qualcuno della società giallorossa reagisse. Immagino il subbuglio a Trigoria. E ora chi parla? Montali? No, la sua posizione è poco chiara. Baldini? No, è ancora general manager della squadra di Capello. Venturini? Non ha il potere. Pradè? Figuriamoci. Allora dopo settantadue ore lunghissime di silenzio arriva in tv Rosella Sensi, in fin dei conti il presidente del club è ancora lei: 'Le voci sulla Roma e su De Rossi infastidiscono'. Accidenti, che discorso. Immagini in ritardo di una Roma che non c'è più e riflessi ancora sbiaditi di una pronta a cambiare. Quanta lentezza. E nessuno la scambi per una virtù...

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