'L'importante è non aver perso'. Francesco Totti riassume con questa frase la sterilità romanista di questa stagione. La squadra, la dirigenza e la società si aggrappano indissolubilmente al proprio capitano, che a 37 anni ha ancora la forza di trascinare tutti. 'Dai, forza, andiamo', grida ai compagni dopo aver pareggiato su rigore. Il numero 10 voleva vincere, gli altri dieci consideravano già un miracolo l'1-1. Neanche l'essere stati in superiorità numerica negli ultimi venti minuti ha consentito ai giallorossi di riscattarsi dopo i tre derby persi.

Il giorno dopo è curioso confrontare l'animo dei giocatori in campo con quello dei tifosi. Sentimenti contrastanti. Castan e Dodò raccontano le emozioni, la loro positività attraverso Twitter; i sostenitori invece equiparano il pareggio ad una sconfitta e commentano la partita mostrandosi insoddisfatti per il gioco espresso. Evidentemente le aspettative del pubblico sono utopistiche rispetto al rapporto dei valori con il resto della serie A, e psicologicamente non riescono a rassegnarsi ad una squadra che non ha più il carisma per lottare al vertice. Effettivamente in campo si è vista la voglia di Totti e poco altro. Come se giocasse da solo contro la Lazio.

In positivo, rispetto alla partita contro il Palermo, c'è da segnalare appunto la reazione utile ad agguantare il pareggio. Un punto che, stando a sentire la squadra, fa morale. 'L'importante è non aver perso', appunto. Totti dixit. Next stop, Inter. Il bivio. Se si va in finale in Coppa Italia, il terzo derby dell'anno può dare un senso alla stagione. Altrimenti sarà una catastrofe. E lo sceicco dove sta? C'è poco da dire. Questa volta dobbiamo anche abbozzare ai loro sfottò.