Romamania:| L'arcobaleno di Lamela
Sornione. Lamela non guarda la porta. Inganna compagni ed avversari. La magia è tale perchè senza preavviso. L'impatto è dolce. La palla parte e gira. Soltanto in quest'istante Erik alza lo sguardo, l'iride inquadra il punto in cui aveva programmato terminasse la sfera. Nel suo volto non c'è stupore. Ha compiuto il suo dovere. La normalità. Quella dei campioni.
Totti la conosce e si alza dalla poltroncina per applaudire convinto il compagno. Forse il suo erede. Il ragazzo in campo sorride e viene colpito da un'ondata di calore improvvisa. De Rossi gli urla nell'orecchio, Burdisso, Borriello e Osvaldo lo sommergono di affetto e di complimenti. Il boato della Sud non accenna a placarsi. La felicità e le emozioni sono il senso di questo sport, racchiusi in quest'istantanea.
Lamela, al suo settimo minuto di calcio italiano, disegna un arcobaleno sotto il settore riservato alle famiglie. La sua l'ha lasciata in Argentina a 19 anni per inseguire un sogno. Quello di diventare un giocatore vero. Ci vuole coraggio per partire e lasciarsi dietro migliaia di chilometri e di ricordi. Ci vuole audacia per calciare da quella posizione. Per essere un vincente. Un predestinato. Ma siamo solo all'inizio.