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    Romamania: Juric ha gli stessi problemi di De Rossi. 100 milioni spesi male, i limiti strutturali restano

    Romamania: Juric ha gli stessi problemi di De Rossi. 100 milioni spesi male, i limiti strutturali restano

    • Alessandro Austini
    Tira poco. Segna meno. Gioca con intensità non più di un tempo. Ha un serio problema sugli esterni e le manca almeno una pedina in attacco. I limiti strutturali della Roma restano evidenti e la questione va al di là dell’allenatore. Con l’aggravante che per costruire questa rosa sono stati investiti oltre 100 milioni di euro, creando abbondanza in alcuni reparti, ma lasciando vuote alcune caselle fondamentali.

    La partita con l’Athletic Bilbao ha confermato pregi e difetti di una squadra con una discreta dote di talento su cui lavorare, ma ancora da assemblare. Nell’ottimo primo tempo, giocato in crescendo e con un Dobvyk sempre più in fiducia, è emerso comunque un limite preoccupante: se domini l’avversario ma crei poche occasioni da gol esiste evidentemente un problema.



    La partita è girata con i cambi. Deludenti quelli della Roma, decisivi per i baschi. Al fastidio accusato da Dybala, puntuale come una cambiale, si è aggiunto l’infortunio di Celik che amplifica l’emergenza della fascia destra. Soulè ha inciso poco e sprecato l’unica vera occasione in cui si poteva chiudere il match, Saud ha confermato di essere molto lontano da un giocatore pronto per il calcio che conta. Se mai lo diventerà. Con Saelemaekers ai box e Zalewski ancora in trattativa per il rinnovo, adesso Juric non sa cosa inventarsi per coprire il buco a destra. Come si sia potuto spendere così tanto, dimenticandosi di comprare un esterno titolare, rimane un grande mistero di questo mercato.

    Friedkin ha esonerato De Rossi dopo appena quattro partite proprio per la paura di non qualificarsi alla Champions League dopo l’ennesima iniezione di denaro nelle casse del club. Stavolta il presidente ha deciso di intervenire subito e non rinviare la scelta come fece lo scorso anno con Mourinho, ma c’è il concreto rischio che gli errori fatti in estate possano in realtà essere riparati solo tornando sul mercato a gennaio. 

    Intanto i texani cercano nuovi dirigenti e il punto cruciale è tutto lì: servono manager che aiutino una proprietà ricchissima a spendere finalmente in modo sensato i propri soldi. Altrimenti si torna sistematicamente alla casella di partenza. 

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