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    Romamania: Juric esonero scontato, ma ai Friedkin manca il coraggio di ammettere l'errore. Quando tornano a Trigoria?

    Romamania: Juric esonero scontato, ma ai Friedkin manca il coraggio di ammettere l'errore. Quando tornano a Trigoria?

    • Alessandro Austini
    La situazione è talmente deprimente che ormai non si dà peso alle continue delusioni. Così rischia di passare quasi inosservata l’ennesima figuraccia stagionale della Roma, che non solo non ha vinto neppure contro il modestissimo Union Saint-Gilloise, ma ha persino rischiato di perdere come a Verona.

    Per risolvere i problemi bisogna innanzitutto guardare in faccia alla realtà e allora è utile riepilogare i risultati di questa stagione da incubo. Appena 4 vittorie in 15 partite per una squadra che ha perso contro l’Empoli in casa, l’Elfsborg e il Verona e non è riuscita a battere Cagliari, Genoa, Monza e Union Saint Gilloise. Un disastro senza precedenti negli ultimi 20 anni, senza un minimo spiraglio di luce da scorgere almeno in lontananza.

    L’esonero di Juric appare certo da settimane eppure viene rinviato di volta in volta per chissà quale motivo. I Friedkin, il cui aereo è segnalato alle Maldive, sembrano avere altre priorità. O forse non hanno il coraggio di ammettere di aver commesso un altro errore gigantesco esonerando all’improvviso De Rossi per sostituirlo con un tecnico inadatto a gestire una situazione che sarebbe complicata per chiunque. 

    L’allenatore è ormai in tilt, non riesce a distaccarsi dall’unico sistema di gioco che conosce nonostante sia palese l’incompatibilità con i giocatori che allena. Quando parla, poi, Juric riesce a fare ancora peggio, descrivendo una realtà che esiste solo nella sua testa. La squadra non gli gioca contro, ma neppure ci crede più di tanto nel seguirlo. I giocatori sono sfiduciati, impauriti, regrediti in molti casi, nessuno di loro trasmette entusiasmo e molti non vedono l’ora di cambiare aria. Anche le pochissime certezze come Svilar e Ndicka si stanno allineando al rendimento generale, come accade in queste situazioni in cui tutti si fanno trascinare verso il basso. Non saranno mai da soli i giocatori a tirar fuori la Roma da questo enorme guaio, tantomeno un allenatore che ormai aspetta solo di capire quando dovrà togliere il disturbo o un direttore sportivo senza poteri. 

    Non resta allora che aspettare che i proprietari, fra uno scalo e l’altro, decidano di presentarsi a Trigoria e assumersi la responsabilità dei propri errori. Una società seria avrebbe ingaggiato da tempo un amministratore delegato e cambiato di nuovo allenatore, per provare a dare un senso a una stagione segnata in partenza. Il tempo per aggiustare le cose ancora ci sarebbe, ma la voglia a quanto pare non più.

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