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    Romamania: Juric esonerato con un mese di ritardo e Friedkin non ha neppure il coraggio di scriverlo

    Romamania: Juric esonerato con un mese di ritardo e Friedkin non ha neppure il coraggio di scriverlo

    • Alessandro Austini
    Non si era mai vista una società che esonera l'allenatore un mese dopo averlo deciso e che non ha neppure il coraggio di scriverlo chiaramente in un comunicato. Il destino di Ivan Juric era segnato da inizio ottobre, quando nel giro di quattro giorni la Roma riuscì nell'impresa di perdere contro l'Elfsborg e di non battere neppure il Monza al termine di una partita dominata. Anche allora c'era una sosta di fronte e la soluzione di richiamare De Rossi teoricamente era ancora valida. Ma questa proprietà appare troppo presuntuosa e distaccata dalla realtà per "abbassarsi" a tornare sui suoi passi e ad ammettere un errore palese al mondo intero. 

    Così i romanisti, che continuano a infliggersi la pena di andare allo stadio ad assistere a uno scempio interminabile, hanno dovuto sobbarcarsi altre sette tappe di questa insensata via crucis, vedendo la Roma perdere quattro volte, compresa la sciagura di Firenze, vincere a fatica due gare piuttosto semplici e pareggiarne una contro l'abbordabilissimo Union Saint-Gilloise. Ma soprattutto hanno visto una squadra disorganizzata, senz'anima, passiva, impaurita e in chiaro contrasto con l'allenatore. 

    Che senso abbia avuto rinviare l'inevitabile e compromettere ulteriormente la stagione lo sanno solo i Friedkin, che sono riusciti nell'impresa di distruggere in pochi mesi il credito illimitato che si erano guadagnati con i colpi a effetto Mourinho, Dybala e Lukaku. Tre enormi foglie di fico che negli ultimi anni hanno nascosto la dura realtà di un club male organizzato sin dagli esordi (la Roma di Friedkin ha perso a tavolino le sua prime gare in campionato e in Coppa Italia), svuotato delle sue migliori professionalità, competenze e strutture, lasciando spazio a tanti personaggi abili a districarsi nelle praterie di un club senza più riferimenti. 

    Non poteva che finire così, con il terzo allenatore in arrivo quando si è giocato appena un terzo di stagione, le speranze di tornare protagonisti in Italia e in Europa praticamente azzerate, una rosa insensata e una gruppo di giocatori svuotati a cominciare dai presunti leader. 

    Juric se l'è giocata malissimo, insistendo su un calcio primitivo e non applicabile a questa situazione e a questa squadra, ma le colpe principali non possono ricadere su di lui. Chiunque arriverà adesso, che sia Mancini o l'aggiustatore Ranieri, si troverà a raccogliere macerie e provare a ricostruire qualcosa, ci si augura spalleggiato finalmente da qualche dirigente degno di questo nome. Se dobbiamo basarci sulla qualità delle scelte prese dal club negli ultimi anni, c'è da tremare. 

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    proverei cassano

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