Romamania:| Investire per la Champions
Finire dignitosamente, iniziare meglio. La Roma di Luis Enrique ci riuscì. Dicembre e gennaio fu il periodo delle illusioni, sette partite senza sconfitte. Una striscia positiva iniziata dall'1-1 contro la Juventus e terminata sempre con i bianconeri in Coppa Italia. Nel frattempo, Francesco Totti cantava ‘tutti al mare’ al termine della più bella partita della stagione giocata a Bologna e vinta 2-0. Tre giorni prima la Roma aveva ottenuto tre punti anche al San Paolo contro il Napoli. 'A causa di questi risultati', il d.s. Sabatini si lasciò convincere che non occorresse un centrale migliore di Kjaer e un terzino sinistro più capace di Josè Angel. Un mese di illusioni, poi il canto del cigno arrivato il 5 febbraio con la roboante vittoria sull’Inter per 4-0.
In quello stesso giorno, De Rossi prolunga il contratto e tutto sembra avere un ordine. Poi le temperature si alzano, le gambe iniziano a tremare e alla fine s'implode in una serie di clamorose sconfitte esterne subendo una media di tre-quattro gol a partita. Sabato sera contro il Milan si dovrà chiudere allo stesso modo di un anno fa. Bene. La classifica è simile a quella dello scorso dicembre. Dopo la partita contro il Bologna, la Roma aveva 24 punti ed era sesta in coabitazione con il Napoli. Le unghie aggrappate all'Europa.
Se la Roma perdesse con il Milan, sarebbe scavalcata dai rossoneri e le vacanze trascorrerebbero ricche di pensieri nefasti. Ma gioire nuovamente con il punto o i tre punti in tasca rappresenterebbe l'evadere i problemi, senza affrontarli. Nelle casse giallorosse i soldi sono pochi. Ma occorre avere un'idea. Le toppe da aggiustare sono sempre le stesse. Un terzino (stavolta a destra) e un centrale. Pallotta e Baldini uniti hanno urlato in settimana alla Champions. Bene, ora i fatti. E gli investimenti. Da subito. Altrimenti si perderebbe un'altra stagione.