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Romamania: i Fab Four come un abito elegante in pizzeria. Ma Mourinho ha firmato un piccolo capolavoro
Contro il Bologna la Roma non ha mai tirato in porta. E certo non era la prima volta che capitava. Anzi. Ieri, si è replicato, con un gioco passivo, molle e spaesato fino alla reazione di nervi nel finale che ha prodotto un piccolo miracolo su calcio piazzato. Però è del tutto chiaro come la squadra continui a dibattersi tra problemi irrisolti. E lo si vede dal modo in cui si muovono in campo i giocatori migliori, costretti a svolgere compiti 'paralleli' senza poter esprimere le loro migliori qualità. E così Abraham non ha un pallone giocabile in avanti, Dybala non è al centro di un gioco offensivo degno di tal nome, Pellegrini corre e rincorre ma raramente si ritrova nella zona di campo dove dovrebbe fare la differenza, sulla trequarti.
Discorso a parte per Zaniolo: lui continua ad abbassare la testa e andare, perdendo quasi sempre palla o chiedendo il fallo anche quando il fallo non c'è. Ma è anche vero che è costretto a farlo con palloni difficilissimi, al limite dell'ingiocabile. In sostanza, il pareggio di ieri è una preziosissima maschera che cela una prestazione molto negativa. Un po' come era accaduto contro il Bologna. C'è chi dice che Mou è questo, ma io dubito che lui sia soddisfatto del modo di giocare dei suoi. Dal punto di vista del temperamento, invece, c'è da fare i complimenti alla squadra. Se sei sotto due a zero a Milano e la testa ti dice che puoi ancora recuperare, allora sul piano del carattere Mourinho ha già firmato un piccolo capolavoro.