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Romamania: Gerson in panchina. Spalletti, la colpa non è dei giornalisti
Si riprende con forza una maglia da titolare Stephan El Shaarawy che, soprattutto nel primo tempo, fa il bello e il cattivo tempo dell'attacco romanista.
Quello visto contro l'Astra Giurgiu effettivamente non era la miglior versione dell'attaccante ex Monaco e Milan, ma ieri il Faraone ha messo il suo zampino in due dei tre gol giallorossi.
La squadra scesa in campo contro il Chievo, pur piena zeppa di assenze, era una squadra equilibrata, con tutti gli uomini al posto giusto. Spalletti ha guardato nel suo spogliatoio, ha fatto la conta dei disponibili e ha scelto il suo undici migliore. Nella formazione scesa in campo all'Olimpico non ha trovato posto Gerson. L'uomo della discordia allo Juventus Stadium, non tanto per la sua prestazione, quanto per la scelta azzardata di buttarlo nella mischia nella partita più importante della stagione.
Prima della gara contro gli uomini di Maran, Spalletti su Gerson aveva detto: "Gerson è quel calciatore che è stato un po' preso di mira in questi due giorni e ha un quindicesimo di responsabilità della sconfitta. Non capisco proprio che centra nel ko di Torino. Lui può giocare nel suo ruolo, ma qual è? Centrocampista offensivo, trequartista, su una fascia come ha fatto a Torino, tra l’altro senza permettere un cross ad Alex Sandro. Lui non ha dato niente e non ha concesso niente: mi sarei aspettato questa guerra se avesse fatto come nelle partite precedenti da lui giocate. Se non fosse cambiato il risultato e se non avesse preso l'ammonizione lo avrei lasciato in campo. Con il giallo l’ho levato, ma la colpa casomai datela a me, non lo citate poverino per distruggerlo perché è un ragazzo. Ci avevate provato anche con Emerson ma poi lui è uscito. Datela a me la colpa".
Eppure contro il Chievo Gerson non ha trovato spazio. Spalletti ha preferito mettere in campo una Roma "normale", senza scommesse. Ma gli esperimenti non sarebbe stato meglio farli ieri che non allo Stadium?