Non c'è pace per la Roma e per i romanisti. Non è bastato vincere con la Juventus, non è bastato pareggiare contro lo stellare Barcellona, i giallorossi si fermano sul più bello, nel momento in cui dovrebbero dimostrare di essere finalmente maturati. Lo scoglio, come da copione, si chiama Sassuolo - imbattuto all'Olimpico - che, come lo scorso anno, ha fermato la Roma sul 2-2. 

DISASTRO GARCIA - Questa volta il complice del delitto perfetto ha nome e cognome. Il tecnico francese sceglie un turnover scellerato, cambiando sei undicesimi rispetto alla gara contro i catalani. Se il cambio in porta era inevitabile, sostituire entrambi i terzini e due dei tre attaccanti, oltre al ritorno di Pjanic, si è rivelato un harakiri. Un turnover a compartimenti stagni quello di Garcia, a cui non è bastata la brutta figura a Frosinone per capire che forse un cambiamento così radicale non fa bene alla squadra, soprattutto contro un avversario in forma e storicamente ostico alla formazione romanista. 

NESSUNA RESPONSABILITA' - Non contento, il francese ha pensato bene di non creare alibi ai suoi, rovesciando sui giocatori la totalità delle colpe. "Se avessi iniziato con la stessa formazione di mercoledì senza vincere mi avrebbero chiesto perché niente turnover. Ho messo giocatori che hanno giocato di meno. Le risposte le aspetto sul campo da chi metto in formazione e dopo si valuta. La cosa strana è che fisicamente stava meglio chi ha giocato mercoledì rispetto a chi è entrato fresco". 

IL BOMBER - Negli anni passati, alla mancata vittoria in casa contro squadre chiuse e pronte a ripartire era stata trovata una causa: la mancanza del bomber. Anche per questa ragione in estate è arrivato Edin Dzeko, il numero 9 tanto atteso ma tenuto in panchina contro il Sassuolo. Con chi bisognerà prendersela?