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Romamania: Garcia ha imparato la lezione
Una squadra consapevole dei propri mezzi e dei propri limiti che non ha cercato di giocarsela a viso aperto come 11 mesi fa, ma che ha preso atto della superiorità dell'avversario in fase di possesso palla e di qualità dei singoli, in una sfida più simile, per approccio, a quella di ritorno contro i bavaresi. Se Florenzi è passato agli onori delle cronache per uno di quei gol che si sognano fin da bambini contro una squadra di marziani, a tenere a galla la Roma ci hanno pensato un Manolas scintillante e il nuovo arrivato Rudiger che, dopo un primo intervento impreciso sottolineato senza pietà dai quasi 60mila presenti sugli spalti, ha mostrato carattere al centro della difesa giallorossa.
Nota di merito anche per De Rossi, quasi un libero aggiunto, in una squadra che ha visto dieci undicesimi giocare sotto palla eccezion fatta per Edin Dzeko, unico baluardo dell'attacco romanista, assistito in alcune occasioni dalla freccia d'Egitto, Mohamed Salah.
Un pareggio, quello conquistato contro l'ex Luis Enrique, che vale molto di più del singolo punto in classifica, che ha il sapore dolce della consapevolezza di potersela giocare anche contro i campioni d'Europa. Giallorossi che adesso dovranno smaltire in fretta le tossine della Champions in vista dell'impegno con il Sassuolo di domenica, una gara paradossalmente ancora più insidiosa di quella contro i catalani. Gli uomini di Garcia sono chiamati all'ennesima prova di maturità perché la Champions romanista, quest'anno è il campionato.