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Romamania: gap riserve-titolari enorme. Serve una cura 'dimagrante' sul mercato. Battendo il Milan di Ibra...
Contro lo Young Boys, una buona squadra di entusiasti mestieranti, tutto questo si è visto e capito chiaramente. La Roma gioca male, molto male, perchè Fonseca decide di esagerare cambiando 9 uomini rispetto al Benevento show. E lì sul campo non si ritrovano neanche quelli che dovrebbero a causa di un copione tattico al limite della mosca cieca.
Ha fatto bene? Sì, considerando la partita con il Milan alle porte e il livello dell'avversaria. Cioè lo avrei fatto anche io, perchè al Meazza è tosta contro quel Diavolo di Ibra e perché l'occasione di tornare lassù è di quelle da accarezzare e provare a prendere. Sì che ha fatto bene anche perchè Fonseca sapeva di poter ricucire tutto inserendo i titolari, cosa che poi è accaduta con l'epilogo che conosciamo.
Nel calcio moderno, gli allenatori si ostinano a rifiutare la definizione di 'riserva'. Loro li chiamano 'ricambi', perchè riserva sa di muffito, dimenticato. Di calciatore senza ambizioni che sta lì a vivacchiare sulle sfortune del compagno titolare. Però poi, alcuni giocatori della Roma fai davvero fatica a considerarli ricambi. Quali? Ognuno scelga i suoi ma certo è che gli esuberi rimasti a dispetto del mercato – perché nessuno li voleva, o guadagnano troppo, o sono avanti con gli anni e via così – sono davvero tanti. Però è anche vero che recuperarli dal punto di vista delle motivazioni, considerando che tanto a Trigoria devono stare, concederebbe al tecnico di avere due squadre a disposizione.
Impresa non semplice rimettere in piedi alcuni di loro, chiaro. Poi magari, una bella cura dimagrante a gennaio non farebbe male, in particolare alle casse del club. Ora però, penso a Ibra, per il quale stravedo da sempre. L'abbiamo anche sfiorato, tanti e tanti anni fa e sorrido al pensiero di coloro che, quando è tornato al Milan, l'hanno definito un ritorno 'triste'. Certo, se poi per una volta Ibra fosse un po' meno Ibra non mi dispiacerebbe affatto.