Romamania:| Era 'la presidente tifosa'...
A Trigoria vivono un francese, un montenegrino ed un brasiliano (quando gli va). Il primo si chiama Philippe Mexes ed è a Roma da sette anni. Una lunga fetta di carriera, un pezzo di cuore. Professionista esemplare, in maglia giallorossa vince due Coppe Italia ed una Supercoppa: a giugno, tuttavia, gli scadrà il contratto e sarà costretto ad andare via, destinazione Milano. Prenderà un mucchio di soldi, mentre la società non incasserà neanche un euro.
Poi c'è Mirko Vucinic, il montenegrino. L'anno scorso disputa la miglior stagione da quando è nella Capitale, 14 gol e la speranza di un aumento di stipendio. Augurio vano perchè la dirigenza decide di non dargli ascolto: legittimo. Tuttavia, nel contempo, ingaggia un attaccante italiano, Marco Borriello, ed uno brasiliano, Adriano, garantendo loro il doppio del suo stipendio. Vucinic non la prende bene e chiede di essere ceduto. La società non lo accontenta né la scorsa estate né a gennaio. Sarà un problema di giugno, un problema di DiBenedetto e soci.
Ed eccoci arrivati al brasiliano. La sua storia, in qualche modo, oltre che al già citato montenegrino, è legata anche al francese. Adriano infatti arriva lo scorso giugno, voluto fortissimamente dal ds Pradè e dal presidente uscente Rosella Sensi. Si presenta a Villa Pacelli. Pesa 104 Kg e firma un contratto di tre anni da 3,2 milioni netti a stagione. Proprio la cifra che sarebbe occorsa a prolungare il contratto a Mexes. Ormai non più un problema da risolvere, ma uno già consumato.
Questa è l'eredità che rileverà DiBenedetto: due validi giocatori che hanno concorso nello scrivere un pezzo di storia recente della Roma sempre più lontani, e la figura di un turista travestito da centravanti ancor più vicina ed incombente. Merito di Rosella Sensi: 'la presidente tifosa'.