Romamania:| È proprio ora di cambiare
La Roma ha scelto di non scegliere. Il tentativo di far auto-esonerare Zeman è fallito. E mentre si iniziano a contattare nuovi possibili candidati, il boemo prepara la partita contro il Cagliari. A Trigoria il clima è surreale, si respira un'aria da ultimo giorno di scuola. Il prossimo appuntamento importante (derby a parte) è datato 17 aprile, semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l'Inter. Nel mezzo, quasi tre mesi. Come un'estate, ma con il freddo e la pioggia. I giallorossi a Bologna hanno proposto il nulla: una squadra totalmente allo sbando, una partita più simile ad una contesa tra amici che ad una di serie A. 'Facciamo un'azione noi, poi un'azione voi'.
Nessuno schema, tattica o strategia, niente di niente. Soltanto reti che si gonfiavano da una parte e dall'altra. Un risultato lasciato al destino. Un 3-3 brutto, bruttissimo. Il calcio di Zeman non esiste più, è vecchio di vent'anni. Sembrava lo avesse capito quella sera di Firenze, quando finalmente in piena emergenza aveva visto davanti ai propri occhi che un altro tipo di gioco fosse possibile. Invece poi è tornato ad essere il solito e gli avversari si sono adeguati. Alla prima contromossa, scacco matto alla Roma. L'avventura in giallorosso del boemo non sarebbe mai dovuta iniziare ed è stata facilitata dall'incapacità dei dirigenti di assumere un tecnico più preparato.
Il d.s. Sabatini aveva ottenuto diversi 'no' da parte di Montella, Villas Boas, Emery, Deschamps, prima di rivolgersi all'uomo del popolo, Zeman. Fresco vincitore del campionato di serie B. La A però è un altro sport. Zeman si è dimostrato vecchio, superato, rimasto ancorato agli anni Novanta. I giocatori attuali nel frattempo hanno imparato un nuovo calcio: per caratteristiche fisiche e indole non possono reggere gli insegnamenti improbabili del boemo. In cinque mesi di campionato, mai un miglioramento sostanziale nel gioco della Roma. I problemi e gli atteggiamenti sono rimasti identici dal debutto casalingo contro il Catania. Tutto uguale, fatto male. E' proprio ora di cambiare.