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Romamania: è l'alba di una nuova Roma. Mourinho finalmente in campo per 90', Smalling l'uomo della svolta
Benvenuta. Benvenuta alla Roma di Mourinho, che fa il suo esordio a Bergamo e, diamine, che esordio! No, non sono impazzito e insisto: questo è stato l'esordio della Roma di Mou. Della SUA Roma. Se poi sia stato un volo di farfalla o un potente decollo lo scopriremo solo seguendo. Per la prima volta ho visto Mourinho in campo per 90' più recupero. L'ho visto nelle gambe e nella testa dei suoi. Nel loro sguardo fiammeggiante. Nei duelli scintillanti di Tammy e Nic Zaniolo, nei recuperi e nelle discese di Karsdorp, nella voglia di sacrificarsi di Micky. E, soprattutto, l'ho visto nell'uomo che, davvero, ha cambiato la squadra: Chris Smalling. E non solo perchè ha praticamente azzerato Zapata.
Chris ha dato forza e coraggio ai compagni di reparto, ora meno inclini alla sbavatura. Ha dato sicurezza al centrocampo e, fatto non banale, va pure a fare gol, cosa che gli riesce bene e che mette in mostra contro la squadra che più di tutte va d'assalto con i centrali. Mamma quanto c'è mancato Chris! Neanche ce ne rendiamo conto, in effetti. Attorno a lui Mou ha ricostruito certezze e ottenuto per la prima volta quel che andava rincorrendo da inizio stagione e cioè saper lottare, duellare e resistere quando le cose si mettono male. Los huevos, direbbe il Cholo Simeone. A Bergamo s'è vista un'altra Roma aldilà del risultato. Una Roma che fa 4 gol con il 29% di possesso palla. Una Roma che in altri tempi e fino a qualche settimana fa, si sarebbe probabilmente liquefatta dopo l'autogol di Cristante. La grande novità, secondo me, è nella capacità – tutta nuova – di saper tenere botta e soffrire anche chiudendosi in area o quasi, senza mai perdere lo scintillio dei canini. E cioè la forza e la voglia e la bramosia di andare a far male lassù, dove Tammy e Nic eppoi Shomu, si aggiravano come affamati squali di barriera.
In un colpo solo, è scomparsa la Roma brutta, noiosa, inconcludente e fragile che ho visto fin qui, tranne rare eccezioni. Ripeto: solo seguendo le prossime gare, con la Samp e dopo la sosta, capiremo se è stata solo l'illusione di un pomeriggio fantastico, un volo di farfalla, o il potente decollo di una Roma nuova.
Ps Menzione speciale a Mou che arriva davanti ai microfoni e ironizzando sulla storia (vera) che la Roma non batteva le grandi da tanto tempo, dice: «Sono 20 minuti che la Roma non batte una grande...». Chapeau.
Chris ha dato forza e coraggio ai compagni di reparto, ora meno inclini alla sbavatura. Ha dato sicurezza al centrocampo e, fatto non banale, va pure a fare gol, cosa che gli riesce bene e che mette in mostra contro la squadra che più di tutte va d'assalto con i centrali. Mamma quanto c'è mancato Chris! Neanche ce ne rendiamo conto, in effetti. Attorno a lui Mou ha ricostruito certezze e ottenuto per la prima volta quel che andava rincorrendo da inizio stagione e cioè saper lottare, duellare e resistere quando le cose si mettono male. Los huevos, direbbe il Cholo Simeone. A Bergamo s'è vista un'altra Roma aldilà del risultato. Una Roma che fa 4 gol con il 29% di possesso palla. Una Roma che in altri tempi e fino a qualche settimana fa, si sarebbe probabilmente liquefatta dopo l'autogol di Cristante. La grande novità, secondo me, è nella capacità – tutta nuova – di saper tenere botta e soffrire anche chiudendosi in area o quasi, senza mai perdere lo scintillio dei canini. E cioè la forza e la voglia e la bramosia di andare a far male lassù, dove Tammy e Nic eppoi Shomu, si aggiravano come affamati squali di barriera.
In un colpo solo, è scomparsa la Roma brutta, noiosa, inconcludente e fragile che ho visto fin qui, tranne rare eccezioni. Ripeto: solo seguendo le prossime gare, con la Samp e dopo la sosta, capiremo se è stata solo l'illusione di un pomeriggio fantastico, un volo di farfalla, o il potente decollo di una Roma nuova.
Ps Menzione speciale a Mou che arriva davanti ai microfoni e ironizzando sulla storia (vera) che la Roma non batteva le grandi da tanto tempo, dice: «Sono 20 minuti che la Roma non batte una grande...». Chapeau.