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Romamania: è inaccettabile non calciare mai in porta, ma basta dire che Mourinho sia un difensivista
Restarci male è dire poco. Le grandi partite sono così, quando le perdi ti lasciano addosso uno strato di infelicità e frustrazione che fai fatica a tenerlo a bada. E questo mi è sembrato il Mourinho che ho visto ieri sera in sala stampa. Un leone in gabbia che si guarda allo specchio e si ritrova senza denti. Occhi di fuoco, poi. E quel non voler rispondere alla domanda che gli ha bruciato di più, la prima, che chiamava in causa la pochezza offensiva di una squadra che non vede la porta. Anzi, per metterla giù meglio, che non conosce la via per trovarla.
Illustri statistici narrano che per trovare una partita casalinga della Roma con zero tiri nello specchio si debba tornare indietro di sette anni. Eh sì, zero tiri nello specchio e la sensazione, netta, che se il Napoli avesse segnato difficilmente la Roma sarebbe riuscita a tirarla su, se non con le opzioni che fin qui l'hanno trascinata nelle zone di vertice. E cioè il gol su calcio piazzato – e qui la Roma è la più forte di tutte – o il rigore trovato come capitato a Marassi. Ora, chiarisco: a me frega zero se una squadra è esteticamente perfetta, oltre che micidiale, come lo sono ad esempio le squadre di Spalletti. A me piace vincere anche alla Capello, alla Allegri, alla Mourinho, ci mancherebbe. E qui c'è secondo me, il Grande Equivoco attorno al quale si sta consumando gran parte della critica.
Si taccia Mou di difensivismo. Ma va'. Ieri il pressing era altissimo e non gioca mai senza almeno tre calciatori fortemente offensivi. Senza considerare che in molte partite ha schierato tutti insieme Zaniolo, Tammy, Dybala, Pellegrini. Non mi paiono scelte difensive. Il punto è che la Roma non gioca, questo sì. Difende molto bene ma quando c'è da ripartire è raro vedere tre passaggi di fila che non siano interlocutori. E allora l'opzione più gettonata diventa il lancione di Mancini a cercare un Abraham che è l'ombra dell'ombra di se stesso. Un caso, l'inglese, certo. Ma come ci si può ritirare su, se non ti arriva una palla giocabile?
Ecco l'equivoco: la Roma non gioca un calcio difensivo, anche se Mou poggia il suo gioco sulla forza della difesa, semmai non riesce a giocare in modo da diventare pericolosa. Poi certo, domenica sera ha pagato l'unico vero errore in stagione di Smalling, che ieri però aveva chiuso ogni spiraglio e poco ci manca che si mette i guanti e dà una mano a Rui Patricio. Alla fine, sia chiaro, ci sta di perdere con il Napoli, non ci sta affatto invece, il non tirare in porta, mai, a casa propria.
Illustri statistici narrano che per trovare una partita casalinga della Roma con zero tiri nello specchio si debba tornare indietro di sette anni. Eh sì, zero tiri nello specchio e la sensazione, netta, che se il Napoli avesse segnato difficilmente la Roma sarebbe riuscita a tirarla su, se non con le opzioni che fin qui l'hanno trascinata nelle zone di vertice. E cioè il gol su calcio piazzato – e qui la Roma è la più forte di tutte – o il rigore trovato come capitato a Marassi. Ora, chiarisco: a me frega zero se una squadra è esteticamente perfetta, oltre che micidiale, come lo sono ad esempio le squadre di Spalletti. A me piace vincere anche alla Capello, alla Allegri, alla Mourinho, ci mancherebbe. E qui c'è secondo me, il Grande Equivoco attorno al quale si sta consumando gran parte della critica.
Si taccia Mou di difensivismo. Ma va'. Ieri il pressing era altissimo e non gioca mai senza almeno tre calciatori fortemente offensivi. Senza considerare che in molte partite ha schierato tutti insieme Zaniolo, Tammy, Dybala, Pellegrini. Non mi paiono scelte difensive. Il punto è che la Roma non gioca, questo sì. Difende molto bene ma quando c'è da ripartire è raro vedere tre passaggi di fila che non siano interlocutori. E allora l'opzione più gettonata diventa il lancione di Mancini a cercare un Abraham che è l'ombra dell'ombra di se stesso. Un caso, l'inglese, certo. Ma come ci si può ritirare su, se non ti arriva una palla giocabile?
Ecco l'equivoco: la Roma non gioca un calcio difensivo, anche se Mou poggia il suo gioco sulla forza della difesa, semmai non riesce a giocare in modo da diventare pericolosa. Poi certo, domenica sera ha pagato l'unico vero errore in stagione di Smalling, che ieri però aveva chiuso ogni spiraglio e poco ci manca che si mette i guanti e dà una mano a Rui Patricio. Alla fine, sia chiaro, ci sta di perdere con il Napoli, non ci sta affatto invece, il non tirare in porta, mai, a casa propria.