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    Romamania: ha ragione Spalletti. Caro Dzeko, questa volta hai sbagliato

    Romamania: ha ragione Spalletti. Caro Dzeko, questa volta hai sbagliato

    • Francesca Schito
    Un fiume di insulti. Una rabbia inattesa e mai vista prima, quella di Edin Dzeko nei confronti di Luciano Spalletti, reo di averlo tolto troppo presto dal match contro il Pescara, ormai ampiamente al sicuro in termini di risultato. Le motivazioni del bosniaco sono chiare: la voglia di segnare per raggiungere un obiettivo personale, la vetta della classifica cannonieri e magari anche la Scarpa d'Oro. L'attaccante, quando ancora la partita era in bilico, non ci ha pensato un attimo a vestire i panni dell'assist man - come il passaggio a Nainggolan in occasione del 2-0 -, ma una volta messo al sicuro il risultato, tutta la squadra si è prodigata nei suoi confronti per far sì che incrementasse il suo bottino personale. 

    Poi la decisione del tecnico, oltre che ovviamente legittima, anche intelligente in termini precauzionali visti i prossimi tre impegni della squadra giallorossa che dovrà incontrare la Lazio nel derby domenica prossima, poi il Milan a San Siro e la Juventus all'Olimpico. Una scelta saggia quella del tecnico toscano, visto che la Roma non ha alternative al bosniaco come prima punta. Ecco però che Dzeko ha tirato fuori quella cattiveria che tanto spesso gli ha contestato Spalletti. Una reazione eccessiva e spropositata di chi, in un momento di furore sportivo, ha messo avanti i suoi traguardi personali a quelli della squadra. 

    Non un comportamento grave, questo è chiaro, solo una reazione eccessiva capita e compresa dal tecnico che già nel post partita ha smorzato le polemiche dichiarando chiusa la questione. La società punirà il bosniaco con una multa e domenica Edin sarà regolarmente in campo. Del resto i precedenti del giocatore non sono tali da alzare il livello di attenzione su una reazione di questo tipo, del tutto sporadica. 

    L'attaccante ha sbagliato, nei confronti del tecnico (che oggi ha pranzato con Corvino, idea Fiorentina?) e dei suoi compagni, ma soprattutto nei confronti di società e tifosi. Il primo obiettivo è quello comune, se poi dovessero arrivare successi personali, ben vengano, ma l'ordine deve essere rigorosamente questo. 

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