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    Romamania: Dzeko come Higuain, 'è un po' più uguale degli altri'. E Karsdorp è l'esempio di questa squadra

    Romamania: Dzeko come Higuain, 'è un po' più uguale degli altri'. E Karsdorp è l'esempio di questa squadra

    • Paolo Franci
    Mi piacerebbe non parlare di Edin Dzeko. Mi piacerebbe trattarlo come uno della squadra, forte quanto volete, ma uno come tanti. E invece mi viene da prendere in presto una cosa che Maurizio Sarri disse al tempo in cui il Pipita Higuain macinava portieri, avversari e record. Per disegnarne l'unicità e il livello di superiorità, Sarri fingendo di fare per scherzo, ripeteva spesso: «I giocatori sono tutti uguali, solo che Gonzalo è un po' più uguale degli altri...». Guardando a Edin, mi viene in mente il Sarri paradox, questo suo modo particolarmente ironico e intriso di toscanità nel tratteggiare i contorni del suo superbomber. Gonzalo era però un gran professionista e uno straordinario giocatore. Non oltre questo però.

    Edin è invece la Roma nonostante la Roma abbia cercato di disfarsene per ben tre volte. E' rimasto qui perchè l'ironia della sorte a Trigoria sa essere più ironica che altrove. E finalmente è stato premiato. Gli hanno messo vicino giocatori che parlano la sua stessa lingua, Miki & Pedro, e non è un caso che più o meno due gol su tre siano roba che nasce dallo splendido terzetto. Però, ci si concentra fin troppo su di loro, senza magari notare o sottolineare aspetti fondamentali di questa ripartenza romanista. La capacità di Fonseca, ad esempio, di attingere nell'ampia rosa recuperando anche qualche pezzo che sembrava ormai perduto. Karsdorp, dopo Bruno Peres, è l'esempio del momento. La gestione del turn over del tecnico romanista è praticamente perfetta.

    Poi, si vedono sprazzi di Pellegrini. 'Quel' Pellegrini, per intenderci e non quello spento a cavallo dei due campionati. E in proporzione a quello che sta facendo in campo, investo volentieri due parole su Spinazzola, l'arma non convenzionale di Paulo, in grado di far saltare qualsiasi sistema difensivo in virtù di quella capacità di correre e dribblare difficilmente riconoscibile altrove. Insomma, le cose stanno andando bene, ma attenzione: non può essere la vittoria con la pallidissima Fiorentina a far impennare l'entusiasmo. Anzi, facciamo finta di niente e guardiamo alla prossima partita a Marassi col Genoa, una trasferta tradizionalmente non semplice per la Roma. Perchè è così che si ragiona, un pezzo per volta, in una stagione così strana e complessa nella quale tutto può succedere.

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