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Romamania: Dzeko come Batistuta, Pruzzo e Voeller. Il suo addio è un lutto
Detto questo e a prescindere da qualsiasi considerazione tecnica, sono assolutamente e inconsolabilmente in lutto per l'addio di Dzeko. E me ne frego del dove è andato. Poteva essere il Psg, il Bayern o il Real Madrid. Quel che mi dispiace è che non giocherà più nella Roma. E non mi va di fare le solite considerazioni, Tipo: ha un'età, costa troppo, ma in fondo bisognava svecchiare e i bilanci e i budget e tutta quella roba che, giustamente, riempie commenti e giornali. I motivi per cui andrà via mi sforzo di considerarli condivisibili. Ma qui si parla di maglia e affetto, non di fogli di excel e bilanci. D'altra parte, se la Juve decide di puntare su di lui ci sarà o no un motivo?
A me dispiace e basta perchè per lui stravedo. Mi piace il giocatore. Mi piace la persona. Mi piace il suo modo di essere 'diversamente' leader nella squadra. E ne ho condiviso e compreso il nervosismo per la giusta ambizione di rinforzare la Roma e competere per qualche titolo, poi nebulizzata dalla gestione del club certo non impeccabile di James Pallotta. Considero Edin Dzeko uno dei più forti centravanti al mondo. Il più forte che abbia giocato nella Roma assieme a Batistuta, Pruzzo e Voeller, considerando però, che Batistuta e Pruzzo hanno fatto gol e meraviglie in due squadre enormi, fantastiche, strepitose per la forza messa in campo e la classe dei giocatori che le componevano. Le classifiche tra questi quattro, se volete fatele voi. La speranza è che la Roma senza Dzeko sia migliore e più forte, ma ciò non toglie che vederla giocare senza Edin là davanti sarà un gran dispiacere. Molto, molto grande.