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Romamania: caro Fonseca, delle statistiche me ne frego. E quel Florenzi terzino è un disastro
Essendo estimatore di Fonseca - non da ottuso che si fissa per passione personale, come accade ad alcuni miei colleghi, ma per amor di risultati complessivamente ottenuti – ho preso con benevolenza l'affermazione secondo la quale la Roma avrebbe fatto 31 tiri in porta. E' un po' il vecchio discorso delle percentuali di passaggi, se ne fai 100 da due metri, ovvio che non ne sbagli uno, ma quanti di questi sono stati realmente importanti per il gioco della squadra?
Delle statistiche, che ormai i tecnici usano come stufette quando c'è il gelo e i giornalisti ingollano traducendoli in pezzi di non eccelsa letteratura, me ne frego altamente. Io guardo le partite. E ho visto una Roma che ha girato come una vite spanata. Lenta, molle, in difficoltà nel portare la palla in area - a parte Perotti e poco altro – sofferente sul pressing in uscita del Toro e ancora una volta vittima di un equivoco tecnico e tattico sul quale Mazzarri s'è buttato a pesce: Florenzi terzino. I disastri del ragazzo di Vitinia hanno propiziato il primo gol di Belotti ed è lì, l'ha spiegato anche Fonseca, che il modesto Toro di Cairo e Mazzarri ha costruito una vittoria alla fine anche meritata. Però, direi che non è il caso di farne un dramma. Non sposo la tesi di Fonseca sulla 'palla che non voleva entrare', ma neanche sto lì ad istruire chissà quali processi per quella che si spera sia solo una serata storta. Così non fosse, con la Juventus in arrivo sarebbero dolori e l'inizio di una crisi francamente inaspettata.
In realtà a me è sembrata proprio una falsa (ri)partenza, figlia di una condizione atletica non perfetta e di un gioco incappato nella serataccia di alcuni indiscussi protagonisti del recentissimo passato. Zaniolo male, Pellegrini male, Mancini male male, eppoi Dzeko, per non parlare di Florenzi. Troppi in una sola partita, per non portarla fuori pista. Unico aspetto su cui concordo con Fonseca, è sulla voglia della squadra. Quella s'è vista ed era tanta. Ce ne vorrà anche con la Juve, assieme a una squadra lontana anni luce da quella vista domenica sera.