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    Romamania: brutto primo tempo, ma la vittoria vuol dire turnover prima del derby. Non ci facciamo ingannare

    Romamania: brutto primo tempo, ma la vittoria vuol dire turnover prima del derby. Non ci facciamo ingannare

    • Paolo Franci
    No no, non mi sono fatto ingannare. Anche se la Roma del primo tempo sul campo di cicoria del GelreDome pareva quella fragile e brutta e inconcludente del primo governo Mourinho. Cioè quello durato fino alla partita con lo Spezia e rimpiazzato dal Mourinho Bis, varato col robusto incrocio con Gasperini. E cioè dalla gran bella vittoria con l'Atalanta. Logico starsene lì a sperare che il Vitesse facesse rima con quanto visto all'Olimpico poche ore prima. Poi però succede che Mou fa del gran turn over e il primo tempo contro il Vitesse pare una deja vu dei mesi passati. Eh no, ma attento come una faina che punta il pollaio, non mi sono fatto fregare. Vero che qualcuno dei Nostri ha girato misteriosamente a vuoto – da Vina a Maitland-Niles a Veretout fino a Zaniolo – ma è altrettanto vero che nella pericolosa e squinternata performance romanista s'è intromesso quel terreno in cui la palla pareva affetta da labirintite e il prato (prato? hahahahah scusate, m'è scappata la risata) una pista di pattinaggio cara a Carolina Kostner. Non che sia tutta colpa del campo eh! Però quel giocare palla alta e lunga non poteva che essere figlio del terreno da motocross. Cioè anche volendo, come si sarebbero potuti tentare tre passaggi di fila?

    L'APPETITO VIEN MANGIANDO - Va detto: la Roma nel primo tempo ha badato solo a non prenderle e ha rischiato pure di essere infilata per la fesseria di Rui Patricio- e meno male che quelli del Vitesse là davanti dovevano aver calzato gli scarpini al contrario... - però poi in partite come queste, se la squadra più forte segna, tutto cambia. E la Roma lo ha fatto proprio quando prendere gol somiglia a una stilettata in petto. La fine del primo tempo. Chiaro come lì la squadra abbia preso grinta, nervo, consapevolezza e coraggio, giovandosi di cambi robusti e necessari, fino a sfiorare più volte il bis nel secondo tempo. Una vittoria che mette in discesa la gara di ritorno, partita che si giocherà a un soffio dal derby, quindi poterla giocare risparmiando qualche titolare in avvio, sarà merce preziosa. E in ogni caso io continuo a sostenere con forza quanto la Roma debba puntare sulla Conference che, come accade con la Coppa Italia, sembra contare meno fino a quando non arrivi a un passo dal trionfo. E lì, allora sì che te la godi, una sensazione che a Trigoria non si assapora dalla Roma di Rosella Sensi e Spalletti.

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