Finito il campionato, adesso scendono in campo i dirigenti. Gli stessi che hanno definito la stagione 'non lontana dalle loro attese'. In realtà il campionato della Roma è stato deludente. Al di là della posizione in classifica, la squadra è in difetto per il numero di punti totalizzati (-7 rispetto alla scorsa stagione) e per il gioco espresso. Preoccupa molto lo stato d'incertezza che trapela all'esterno di Trigoria: Luis Enrique indeciso se rimanere, con Franco Baldini e Walter Sabatini pronti ad andare via qualora l'asturiano non dovesse rispettare il contratto. Un'anomalia nel nostro calcio. Mi deluderebbe molto vedere i due dirigenti abbandonare la barca soltanto per il dietrofront dell'allenatore.

Gli ostacoli vanno superati, non eliminati. La stagione 2012/13 sarà l'anno primo della nuova proprietà americana. Occorrono cinque grandi acquisti per permettere alla Roma di Luis Enrique di volare. L'esempio della Juventus è molto calzante. L'anno scorso i bianconeri sono arrivati settimi (stessa posizione attuale della Roma) e grazie ad una serie di rinforzi azzeccati e il debutto dello stadio di proprietà sono riusciti a vincere lo scudetto con una giornata di anticipo. Qualcuno può obiettare: è cambiato anche l'allenatore, ma in quel caso per un volere interno.

A Trigoria sono tutti con Lucho. Franco Baldini dopo aver allestito la struttura societaria e scelto l'allenatore, ora deve acquistare i giocatori. L'ultimo tassello del progetto tecnico, con la proprietà impegnata, nel frattempo, ad erigere il nuovo stadio previsto entro il 2015. Capello arrivò sesto prima di dominare nel 2001, Spalletti quinto prima di vincere Coppa Italia, Supercoppa Italiana, contendere lo scudetto con l'Inter e arrivare per due volte fino ai quarti di Champions League. Solo al termine dell'anno prossimo sarà comprensibile e accettabile un'eventuale decisione dei dirigenti di cambiare aria. Ora il vostro compito è rendere realtà la promessa: una Roma ai massimi livelli del calcio europeo.