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Romamania: altro che il difensore, manca il sostituto di El Shaarawy. E Rugani è da Roma
Ok, ok, manca il sostituto di El Shaarawy, non poca cosa anche e soprattutto in quota gol. E quello è un buco da colmare in rosa, non c'è dubbio. Poi, la questione del centrale difensivo, per il quale la Roma sta trattando con la Juve. Nome in ballo, Daniele Rugani. E qui viene fuori quel genere di 'romanismo' che mi provoca una discreta irritazione. Quello che porta a frasi classiche tipo “Rugani? Ma non è da Roma...”, detto che ancora non sono riuscito a capire cosa significhi essere “da Roma”, considerando bacheca e linea di galleggiamento (leggi: rendimento) nella storia del club. Ci scherzo su: la Roma non è certo un club con la bacheca dei trofei gonfia che ci vorrebbero pasticche di arnica per sgonfiarla eh, così per dire. Quindi cosa vorrebbe dire “Non è da Roma?”.
Poi, c'è diffusa convinzione in una buona fetta di tifoseria, che Rugani sia un volgare panchinaro, un pezzo di riciclabile juventina per il quale la Roma sta sacrificando il romano e romanista Riccardi, 18enne di immenso talento e già nelle grinfie di Roberto Mancini, ma da qui a considerarlo un giocatore che diventerà per forza e aldilà di ogni calcistico dubbio di livello straordinario, ce ne passa. Eppoi, sano realismo: la Roma è questa, vende per comprare. Piaccia o no, non lo scopriamo ora. E se vende un ragazzino rispetto a un pezzo da novanta, beh, secondo me fa meno male, almeno sul momento. Poi in futuro si vedrà.
A me Rugani piace tantissimo. Ma tanto. Ai tempi dell'Empoli, mi descrissero le sue indiscutubili doti di serietà professionale. Un ragazzo tutto famiglia e fidanzata, senza fronzoli e grilli. Serissimo e concentrato. Chiaro, a Torino s'è trovato davanti monumenti che neanche allo Stadio dei Marmi. Quindi è ora di cambiare aria, anche perchè i mezzi tecnici – da saggiare con imprescindibile continuità – ci sono e sono indiscutibili. Insomma, io mi fido di Rugani, in attesa dell'ufficialità.
Poi, c'è diffusa convinzione in una buona fetta di tifoseria, che Rugani sia un volgare panchinaro, un pezzo di riciclabile juventina per il quale la Roma sta sacrificando il romano e romanista Riccardi, 18enne di immenso talento e già nelle grinfie di Roberto Mancini, ma da qui a considerarlo un giocatore che diventerà per forza e aldilà di ogni calcistico dubbio di livello straordinario, ce ne passa. Eppoi, sano realismo: la Roma è questa, vende per comprare. Piaccia o no, non lo scopriamo ora. E se vende un ragazzino rispetto a un pezzo da novanta, beh, secondo me fa meno male, almeno sul momento. Poi in futuro si vedrà.
A me Rugani piace tantissimo. Ma tanto. Ai tempi dell'Empoli, mi descrissero le sue indiscutubili doti di serietà professionale. Un ragazzo tutto famiglia e fidanzata, senza fronzoli e grilli. Serissimo e concentrato. Chiaro, a Torino s'è trovato davanti monumenti che neanche allo Stadio dei Marmi. Quindi è ora di cambiare aria, anche perchè i mezzi tecnici – da saggiare con imprescindibile continuità – ci sono e sono indiscutibili. Insomma, io mi fido di Rugani, in attesa dell'ufficialità.