Romamania:| Sindrome da diesel
La Roma è risorta a dicembre. Sette punti contro Juventus, Napoli e Bologna. Una crescita esponenziale, inaspettata, frutto del dialogo intercorso tra Luis Enrique e la squadra, ma la stessa dirigenza ha dato il proprio contributo grazie alla presenza maggiore di Baldini e alla grinta di Sabatini. Proprio la parola 'dialogo' è la più utilizzata nel lessico dell'allenatore asturiano. Esiste un vero e proprio feedback: lui capisce le esigenze della squadra, i giocatori s'impegnano a praticare l'idea dell'allenatore. Da questa 'messaggeria' continua è nata l'alta marea del 'Dall'Ara'. Irrefrenabile, che riappare e scompare portandosi via il Bologna.
A molti è tornato alla mente il primo anno di Spalletti. Esistono diversi punti d'incontro. L'allenatore toscano dovette far i conti con una situazione di piena emergenza, alla vigilia della partita contro la Samp. L'attacco era smembrato e s'inventò il 4-2-3-1 con Totti centravanti. Aveva perso quattro partite casalinghe su otto: dopo il pareggio a Marassi, ottenne 11 vittorie consecutive, record al tempo. Sei anni dopo, Luis Enrique si ritrova con gli uomini contati in difesa. Sistema la squadra con un 4-3-3 e frena la Juve capolista. Poi a Bologna aggiusta nuovamente il tiro. Inventa la figura del doppio regista: De Rossi e Totti, e la miglior prova della stagione coincide con il 2-0 a Bologna.
Non è tempo per i trionfalismi, ma si può indubbiamente trascorrere le feste più sereni. Magari, per chi ha le potenzialità economiche, al mare, come cantava Totti. Rimane, tuttavia, un tarlo: da quattro anni a questa parte le partenze in campionato della Roma sono state disastrose. Quella di Ranieri si svegliò a novembre e contese lo scudetto all'Inter fino all'ultimo, quella di Lucho un mese più tardi. L'obiettivo del 2012 sarà trovar una cura per la 'sindrome da diesel': il campionato parte a settembre, in un modo o nell'altro bisognerà adeguarsi.