AS Roma via Getty Images
Roma, Zubiria: 'Pallotta vuole investire'
Cosa fa un team manager?
“Dipende dalla fase dell’anno. Anche se la stagione è finita c’è sempre da fare. Siamo stati sempre in comunicazione col mister e con la società per preparare questo ritiro e la tournée negli Stati Uniti. Dobbiamo anche vedere il mercato e accogliere bene i nuovi acquisti”.
Durante un ritiro tu vai prima a vedere la logistica?
“Sì noi andiamo parecchi mesi prima per vedere le strutture. Già so come vuole lavorare il mister. Lui si fida di noi”.
C’è soddisfazione per questa struttura?
“Sì anche i ragazzi e lo staff lo sono. L’anno scorso è stato positivo e quest’anno sta andando ancora meglio. Ci troviamo bene e siamo tranquilli e la gente qui ci accoglie molto bene. Si mangia bene e il posto è bello. I ragazzi sono tranquilli”.
Tra il team manager e la squadra si crea un rapporto particolare.
“Certo. Il lavoro più difficile per me è quello di ottenere la fiducia dei ragazzi. Il nostro rapporto è basato su una fiducia umana. Dobbiamo rispettare l’un l’altro le nostre esigenze. Cerco di costruire un rapporto con tutti, staff compreso”.
Il media center adesso è ampiamente condiviso?
“Questo è il mio terzo anno e vedere la nascita di Roma Tv e Roma Radio mi rende orgoglioso e mi piace. Anche ai calciatori piace. Si sentono più tranquillo. In questo modo abbiamo unito la squadra”.
Il numero degli scherzi che c’è tra i calciatori è un modo per creare gruppo.
“Sono sempre i soliti. Totti l’anno scorso mi ha messo l’acqua sul sedile dello stadio. Alla fine bisogna divertirsi. Il lavoro è lavoro”.
I calciatori hanno anch’essi i loro problemi. Questo aspetto spesso non viene percepito da fuori. “Molte volte abbiamo tutti situazioni personali da gestire. Loro sono atleti e professionisti. Sono però giudicati più del normale. Io preferisco sempre proteggerli e aiutarli. Hanno i problemi che hanno tutte le persone normali. Li aiuto anche a livello psicologico. Questo significa costruire un rapporto con loro. Fa male anche a me vederli sempre giudicati”.
Si è parlato di uno staff molto numeroso.
“Siamo cresciuti è vero perché la società vuole investire. Siamo un club riconosciuto a livello mondiale. Abbiamo grandi obiettivi. Andiamo in giro a cercare il meglio. Tutto è focalizzato sull’obiettivo di vincere”.
Avresti mai pensato di diventare un manager calcistico.
“No mai. Essere in un club europeo invece era tra i miei pensieri. Ho avuto la fortuna di essere arrivato qui. Sto vivendo un sogno. Non è lavoro è divertimento. Dormo poco però (ride)”.
Com’è il mister?
“Molto esigente e chiaro. È incredibile a livello umano. Vuole bene a tutti ed è carismatico. Si lavora bene con lui. È esattamente come lo vedete”.
Sui giovani?
“Sono stati accolti bene dai grandi perché essi sono dei leader e delle belle persone. Li hanno accolti per farli sentire i benvenuti”.
I giocatori si sentono coccolati.
“Si perché i tifosi sono molto caldi. Ai giocatori piace questo atteggiamento. Siamo tutti coorodinati perché bisogna sentirsi tutti parte del progetto”.