VIDEO Zeman: |'Non possiamo commettere certi errori'
L’allenatore della Roma Zdenek Zeman ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport HD, nel post partita di Roma-Bologna.
Cosa è successo dal settantesimo in poi? "Penso che abbiamo fatto benino il primo tempo e forse ci siamo accontentati di quello. Non siamo stati più aggressivi, non abbiamo cercato delle giocate e siamo andati in balìa dell’avversario, che con i grandi spazi che gli abbiamo lasciato ha fatto bene. Poi è anche vero che i tre gol sono tre gol davvero grossolani, quindi li abbiamo aiutati".
Errori grossolani individuali o di sistema, di concentrazione e intensità di reparto? "Sul primo gol si vedeva che il ragazzo crossava, noi siamo tre contro uno però non ci siamo resi conto. Sul terzo è autoscontro tra Stekelenburg e Burdisso e anche nel secondo siamo stati fermi sulla linea dei sedici metri senza né attaccare la palla, né coprirla".
Ha trovato un colpevole dopo i primi due gol perché, con una partita da vincere, ha cambiato un terzino. Fuori Piris, il presunto colpevole, e dentro Marquinho. È così? "Io ho cambiato terzino perché pensavo che, visto che Piris nel primo tempo aveva spinto tanto, nel secondo tempo non ha fatto più lavoro, per cercare di spingere con Marquinho che ha una bella corsa, un bel piede. Purtroppo non ci è riuscito".
Un brutto colpo per l’autostima del gruppo."Un brutto colpo. Ripeto, dopo il primo tempo ero contento, è normale che anche lì abbiamo lasciato due, tre contropiedi all’avversario perché eravamo fuori posto e perché tutti volevano fare il terzo gol. Penso che dobbiamo stare sempre concentrati e fare quello che dobbiamo fare".
Si può dire che le sostituzioni sono state sfortunate? "Si può dire che non ci hanno aiutato, anche se non hanno colpa sui gol. I gol sono brutti, sono responsabilità della fase difensiva perché siamo stati passivi. Nel secondo tempo siamo stati passivi anche in centrocampo, dove abbiamo lasciato tante palle al Bologna e non siamo mai ripartiti bene. Quando si sta tranquilli dietro perché si vince, non si è attivi ed è normale che poi paghi"
C’è qualcuno che fatica ad armonizzarsi nell’orchestra? "Non credo, noi lavoriamo da più di due mesi insieme. Qualcosa ci è riuscita e l’abbiamo fatta. Dare la colpa alla nazionale perché avevo dieci giocatori fuori per dieci giorni è facile, ma non è così. Non si dimentica in dieci giorni quello che bisogna fare. Abbiamo cominciato bene a Milano e abbiamo cominciato bene anche oggi. Poi bisogna cercare di continuare a fare bene perché le partite durano novanta minuti a anche oltre".
Lei è un maestro del calcio. Le da un po’ fastidio che si dia per scontato che questo problema nelle sue partite possa esserci sempre? Fare tanti gol e poi essere improvvisamente colti da amnesie difensive totali. "Io spero di no. Il mio concetto è cercare di stare corti come squadra e il più lontani dalla nostra porta. In questa occasione noi ci siamo messi sui sedici metri ed è normale che facendo arrivare gli avversari lì qualcosa può succedere".