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Roma-Verona, le pagelle di CM: Solbakken, che gol! Belotti lotta, Gaich no
Rui Patricio 6: Come Salisburgo, a differenza del risultato finale. Il portoghese si gode un’altra domenica quasi libera dovendo intervenire il minimo indispensabile per lucidare un altro clean sheet.
Mancini 6: Irruenza pura, che a volte crea danni anche ai compagni e di cui rischia di fare le spese anche Gaich. Ma che porta pure i giocatori del Verona a restare ben lontani dalla zona pericola.
Smalling 6: Gaich è bello grosso, ma tutto il resto del repertorio ce l’ha in dotazione l’inglese che becca un giallo pesante in vista della Cremonese senza però perdere mai la lucidità nel resto di una partita tutto sommato semplice.
Ibanez 6,5: Qualche secondo di assenza segnale, poi tutto scorre fluido. Accorcia la corsa di Ngonge già parecchi metri prima della metà campo.
Karsdorp 6: Il figliol prodigo torna a casa e si riprende la fascia destra. Lo spirito è decisamente diverso rispetto a quello di Reggio Emilia. La forma fisica non è ancora al top (25’st Celik 6: mantiene con cura la fascia)
Bove 5,5: L’avversario di corsia è Tameze, non un cliente facile. Così come non è facile tenere a bada Lazovic quando si avventura al centro. Meno bene quando si tratta di impostare.
Cristante 6,5: Tenta qualche lancio spezza partita e distribuisce consegne e ordini ai compagni a lui vicini fino a un calo fisiologico nella ripresa dove comunque mette il gambone su un tiro insidioso di Duda.
Spinazzola 7: Portatore d’acqua fresca, non sempre trova compagni pronti ad approfittarne. Così prova ad andare solo trovando i guanti di Montipò. Poi c’è Solbakken che lo ripaga di tanto impegno.
Solbakken 7: Tanti applausi e un’emozione che si scioglie col passare dei minuti come un cubetto di ghiaccio del Polo Nord al sole di Roma. Fino a quel gran gol che pesa tanto, per lui e per la Roma. (25’st Zalewski 6: freschezza utile in un momento di leggera sofferenza)
El Shaarawy 6,5: Quando vede che il raccolto è poco, va da solo giù nelle praterie a cercare qualcosa da mettere sotto i denti. E’ il vero leader di una squadra con tante assenze. (41’st Wijnaldum sv: segnali di vero risveglio).
Abraham sv: Un po’ di febbre, la Tachipirina e giù in campo. Ma era destino non dovesse giocare. Peccato, perché sembrava comunque in palla. (15’pt Belotti 6,5: Gallo combattente, sin dal primo pallone. Prende botte, fa salire la squadra. Sembra di essere al Sei Nazioni)
Mourinho 6,5: Fa la conta di chi può, chi può a metà e chi non ce la fa. E dopo un quarto d’ora deve pure rinunciare ad Abraham. Strizza la rosa ricavando un olio poco pregiato ma assolutamente gradevole per i tre punti finali.
VERONA
Montipò 6,5: Sembra fuori giri. Para il parabile ma non dà sicurezza, nemmeno coi piedi. Poi però salva il 2-0 con un paratone su Belotti
Magnani 6: Rimane concentrato, sembra poco ma in gare come queste non lo è.
Hien 5,5: Un quarto d’ora di apprensione, poi esce Abraham e il compito potrebbe sembrare ma riesce comunque a rimediare un giallo pesante e a rischiare pure il rosso. (1’st Coppola 6: decisamente meno agitato)
Dawidowicz 6: All’andata aveva beccato il rosso, stasera rimane una prova grigia con qualche distrazione. Scongela Solbakken lasciandogli l’attimo fatale.
Depaoli 6: Gioca come fa spesso, senza infamia e senza lodi.
Duda 6: Lo descrivono come il nuovo Hamsik ma sembra lontano anche come coraggio nell’attaccare gli spazi dall’ex napoletano. Ci prova però nel finale rianimando l’Hellas
Tameze 6: Bove gli si incolla alla schiena, e per lui ci sono pochi attimi di vero respiro. Ma la differenza palla al piede si vede sempre.
Doig 6,5: Continua a stupire per saggezza tattica e doti atletiche. Un bel confronto con Karsdorp.
Lazovic 5,5: E’ sempre un passo avanti, anche dei compagni. E questo non sempre è un bene. (14’st Braaf 5,5: non cambia una virgola)
Ngonge 5,5: Due gol nelle prime due, stasera resta a secco e si perde pian piano in una gara difficile. (42’st Kallon sv)
Gaich 5: Mancini e Smalling lo maltrattano. Prova a farsi valere, ma è troppo solo. (14’st Lasagna 6: più mobile, e quindi più ostico)
Zaffaroni 5,5: Nell’ultimo mese il Verona era stato decisamente meno rinunciatario. Resta comunque in partita fino alla fine