Roma, un neurochirurgo spiega il cavernoma di Castan
Il professor Maurizio Fornari, neurochirurgo all’Istituto Humanitas di Milano, ha spiegato ai microfoni della Gazzetta dello Sport in cosa consiste il cavernoma che affligge il difensore della Roma Leandro Castan: "È una malformazione vascolare congenita, una piccola matassa di vasi che in questo caso hanno una bassa pressione arteriosa al loro interno e che possono dare origine a micro-emorragie o disturbi di tipo circolatorio. Emorragia diffusa? Proprio in virtù di quella bassa pressione arteriosa, c’è una scarsa probabilità che accada. Ma mentre con una persona normale si potrebbe avere un comportamento di attesa, nel caso di sportivi i continui sforzi fisici e l’aumento del battito cardiaco rappresentano comunque un rischio per la salute. Tempi di recupero? Questa problematica non può avere altro trattamento dell’asportazione chirurgica, la radiochirurgia non è in grado di curarla. L’intervento è delicato, anche in virtù della sede della malformazione. Ma dopo si può tranquillamente prospettare una completa guarigione ed un ritorno all’attività agonistica. In quanto tempo? Nel giro di qualche mese. Uno nasce che ha già nella testa questa cosa. Poi c’è un decorso normale, in genere queste malformazioni fanno trasudare globuli rossi ed emosiderina che sono sostanze irritanti per il cervello circostante. Questi microtravasi di sangue a lungo periodo generano problemi. Posso assicurare, però, che questo intervento chirurgico non gli impedirà neanche di colpire la palla di testa. Quanto ai rischi di deambulazione, direi proprio di no: non ce ne sono".