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    Roma, un disastro senza attenuanti. Altro che primato e scudetto, serve un bagno di umiltà. Sottil ha un'Udinese 'special'

    Roma, un disastro senza attenuanti. Altro che primato e scudetto, serve un bagno di umiltà. Sottil ha un'Udinese 'special'

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Roma capoccia…ta. Quattro bastonate dall’Udinese e a casa. Addio primato in classifica, dal Friuli la Magica rientra con le ossa rotte e la testa piena di dubbi. Dov’è finita la squadra brillante delle prime quattro giornate? La difesa che aveva incassato appena un gol, è sverginata quattro volte. Un disastro senza attenuanti. Gloria all’Udinese che ha macinato calcio vero ed è dilagata nel finale, maramaldeggiando su un’avversaria allo sbando.

    Graziosi regali i primi due gol, segnati da Udogie e Samardzic, con la generosa collaborazione di Karsdorp e Rui Patricio. Di Pereyra e Lovric i sigilli del 3-0 e del 4-0, a gara ampiamente compromessa. In tribuna il ct inglese Southgate ha preso nota rabbrividendo della pessima prova di Abraham, uscito per infortunio alla spalla sinistra quasi al tramonto della ripresa. Anche Smalling è naufragato nel disastro generale e insomma alla prossima, sperando che la Roma torni la Roma.

    Poca Roma e poco lucida, tanta Udinese bella e pratica nel primo tempo chiuso in vantaggio dai friulani per 1-0. Gol lampo di Udogie, dopo 2’ e 10”, in realtà quasi un’autorete: Karsdorp appoggia di petto all’indietro su Rui Patricio un pallone crossato in area da Pereira; Udogie in agguato si lancia e ruba il tempo a difensore e portiere e scarica nel sacco. Udinese subito avanti.

    Quella dote permette all’Udinese di giocare la sua partita ideale. Ben raccolta nella fascia di centrocampo, dove Samardzic, Walace e Arslan fanno densità ingolfando le linee di passaggio della Roma. Pellegrini e Dybala sulla trequarti faticano a penetrare la fitta rete di maglie bianconere. Il fraseggio stretto dei romanisti premia l’atletismo e la ruvida opposizione degli avversari che rilanciano il gioco sul veloce Deulofeu, affiancato dal duro Success che ha sostituito Beto. Al 14’ tuttavia Dybala ha sul sinistro il pallone del pareggio ma lo calcia sottomisura addosso a Silvestri. Fuori Bijol, (caviglia acciaccata) per Ebosse al quarto d’ora. La Roma fatica nelle uscite, il gioco non scorre limpido come quando la squadra di Mourinho agisce negli spazi. Spinazzola lungo l’out di destra morde nel duro contro il coriaceo Pereira, Karsdorp, forse sotto choc per la topica costata il gol, praticamente non partecipa al match. Di conseguenza la manovra giallorossa s’ingolfa nell’imbuto centrale e raramente trova sbocchi. Taccuino pressoché vergine di palle-gol da una parte e dall’altra. Qualche innocuo mischione nell’area friulana e una mezza occasione per Udogie che scarica sull’esterno della rete. Troppo poco per parlare di una bella partita. Molto fisica, questo sì. Ma esteticamente piuttosto povera. Scintille nel finale di tempo, Maresca ammonisce Dybala e sbaglia perché non c’era cattiveria nell’intervento dell’argentino. Cartellino giallo ma per proteste anche per Mourinho, assai agitato in panchina e con qualche buon a ragione. Non è la sua Roma quella del primo tempo.

    Ripresa. Mourinho mette mano alla panchina. Entrano Belotti e Celik per Cristante e Karsdorp, la squadra passa al doppio centravanti con Dybala e Pellegrini larghi sugli esterni. Al 2’ spallata in corsa di Becao su Celik avviato palla al piede a sfidare Silvestri. Maresca non fa una piega anzi sta per ammonire il romanista per simulazione, poi rinuncia. Da protocollo il Var (Ghersini) non può intervenire, la valutazione dell’entità della spinta spetta all’arbitro di campo. Il calcio di rigore poteva starci tutto. La panchina giallorossa è un mare in tempesta. Nel tentativo di rimontare la Roma si allunga e per l’Udinese è Natale. Al minuto 11’ Samardzic lavora indisturbato un pallone e dai venti metri scarica il mancino, Rui Patricio si tuffa goffamente, manca la presa e il pallone sul rimbalzo lo beffa: 2-0 Udinese. Subito dopo Mancini di testa da corner coglie il palo a portiere battuto. E’ un fuoco di paglia e il segnale che non c’è più nulla da fare per la Roma.

    Anche Sottil mette mano ai cambi: fuori Success, Arslan e Samardzic, dentro Beto, Makengo, Lovric. L’Udinese rimane padrona e con l’atletismo e la corsa dei suoi marcantoni bracca gli avversari in duelli rusticani, uomo contro uomo. Poco dopo Mourinho tenta l’ultima carta. Fuori Mancini per Zalewski che va a piazzarsi largo a destra sulla linea dei mediani, Celik arretra a fianco di Ibanez e Smalling, impegnati nell’uno contro uno contro Deulofeu e Beto. E’ la mossa della disperazione che però lascia le cose come stavano. Anzi per la Roma le cose peggiorano. Sbilanciata in avanti per tentativo di riacchiappare il risultato la squadra di Mourinho concede festose praterie all’Udinese che scavalla felice negli spazi sconfinati che portano a Rui Patricio. Fatalmente viene trafitta ancora e ancora. Alla mezz’ora un’azione rugbistica alla mano viene rifinita da Makengo per Pereyra che si toglie lo sfizio di chiudere in porta con un beffardo cucchiaio: 3-0. C’è tempo per salutare il ritorno in campo di Shomurodov per Abraham, infortunato alla spalla sinistra e l’esordio di Camara (fuori Pellegrini). Nonché per applaudire il quarto gol dell’Udinese, segnato da Lovric, servito col contagiri dall’incursore Pereyra. Spinazzola dov’eri? Che altro dire? La palla è decisamente rotonda e partite come questa, con Davide che stende Golia, figurano negli annuali del campionato. Ma quel che è troppo è troppo. Una Roma ambiziosa non può permettersi di prendere un’imbarcata simile. Altro che scudetto. Qui occorre un bagno collettivo di umiltà. A cominciare dal signore in panchina. Che sarà pure Speciale ma alla Dacia Arena ha dovuto baciare l’anello al carneade Sottil. Sipario.



    IL TABELLINO
    Udinese-Roma 4-0 (primo tempo 1-0)

    Marcatori: 5' Udogie (U), 11' st Samardzic (U), 30' st Pereyra (U), 37' st Lovric (U)

    Udinese (3-5-2): Silvestri; Becao, Bijol (17' Ebosse), Perez; Pereyra (40' st Ehizibue), Samardzic (18' st Makengo), Walace, Arslan (18' st Lovric S.), Udogie; Success (18' st Beto), Deulofeu. A disp.: Padelli, Piana, Ebosele, Jajalo, Abankwan, Nuytinck, Nestorovski, Vivaldo. All.: Sottil

    Roma (3-4-2-1): Rui Patricio; Mancini (20' st Zalewski), Smalling, Ibanez; Karsdorp (1' st Celik), Matic, Cristante (1' st Belotti), Spinazzola; Dybala, Pellegrini; Abraham. A disp.: Boer, Svilar, Shomurodov, Vina, Camara, Bove, Keramitsis, Volpato, Tripi. All.: Mourinho

    Arbitro: Maresca

    Ammoniti: Udogie, Makengo, Pereyra (U), Dybala, Pellegrini (R)

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