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Roma, tutte le strade portano a Sarri: ecco il piano di rivoluzione
COSA RESTA - Al tecnico, pronto a liberarsi dalla Juve, piace ad esempio l’idea di poter allenare Nicolò Zaniolo e di poterlo provare in più parti del campo. Da mezz’ala nel suo 4-3-3 ma pure in attacco dove potrebbe ritagliarli una parentesi alla Mertens. Alta stima pure per El Shaarawy (che avrebbe voluto al Napoli anni fa) e il rientrante Cengiz Under oltre che per Veretout e Lorenzo Pellegrini che potrebbe diventare l’Hamsik della Roma. In difesa resterebbero di certo Mancini e Smalling mentre sulle fasce c’è bisogno di almeno un innesto. Una rosa che Sarri giudica già buona ma ovviamente da migliorare. Così come va rivisto il programma di preparazione: ritiro più lungo (coppe e Covid permettendo), doppie sedute e maggior lavoro col pallone.
E COSA CAMBIA - La vera rivoluzione sarà in attacco perché in estate potrebbe chiudersi il ciclo di Dzeko alla Roma. Borja Mayoral per quest’anno non sarà riscattato e si cerca quindi un numero 9 all’altezza. Il primo nome della lista è Dusan Vlahovic che per età e ingaggio ha l’identikit ideale. La cifra chiesta dalla Fiorentina (circa 40 milioni) è alta ma i Friedkin preferiscono spenderla per uno come il serbo che per un giocatore più in la con gli anni. Tiago Pinto è convinto possa diventare un crack. Alle sue spalle c’è il Gallo Belotti che costa meno ed è in scadenza 2022 con il Torino. A centrocampo si monitora Koopmeiners dell’Az Alkmaar e piace (ma costa) Locatelli del Sassuolo. Anche Nandez del Cagliari rientra tra i candidati per completare il pacchetto. In difesa caccia a un terzino (con Reynolds destinato al prestito) con Hysaj che in estate si libererà a parametro zero dal Napoli ma pure un occhio ai centrali visto l’addio di Fazio e Jesus e l’interesse per Bonifazi dell’Udinese. In porta il candidato principale resta Musso, sempre dei friulani.