'Chi parla di scudetto vuole il male della Roma'. Queste le ultime dichiarazioni rilasciate da De Rossi nel dopo partita contro la Juve. Da allora quattro settimane di polemiche, veleni ed esclusioni. Dalla Francia giungono indiscrezioni su alcuni sms che Leonardo avrebbe inviato all'entourage del centrocampista, e dalle risposte si evincerebbe un gradimento di massima al Psg. Per l'ennesima volta da Trigoria, il dg Baldini è costretto ad urlare l'incedibilità del calciatore e in privato smentisce un qualsiasi abbozzo di trattativa impostato su uno scambio con Pastore. Da par suo, De Rossi ha scelto il profilo basso e preferendo evitare di rispondere alle accuse di Zeman di 'scarso impegno'.

Della faccenda hanno parlato tutti, tranne il diretto interessato, che contro il Genoa è tornato titolare e ha mostrato le proprie qualità in campo. Sul 2-0 a sfavore, ha deciso di aiutare Tachtsidis, posizionandosi davanti alla difesa, contravvenendo così alle indicazioni dell'allenatore e impostando direttamente le trame dei giallorossi. La tattica ha funzionato e la Roma è risorta dall'inferno: 'Per me ha fatto una grande prestazione - le parole di Zeman nel dopo partita -. È normale che lui non sia uno che si inserisce a metà campo per la fase offensiva, è più giocatore da costruzione da dietro, ha fatto questo, così come Tachtsidis'.

Le caratteristiche tecniche dei giocatori a disposizione sembrano aver obbligato il boemo a rivedere il suo credo: il 4-3-3 puro non esiste più ed è stato sostituito da un 4-3-2-1, con Lamela e Totti pronti ad indietreggiare e ad accentrarsi, lasciando  Osvaldo unica punta. I rapporti tra l'italoargentino e Zeman sono ancora tesissimi: 'Non voglio tornare sui rimproveri che mi ha fatto il mister, ma io la grinta ce la metto sempre. Gli altri possono anche parlare male di me, ma il mio impegno non si deve discutere'. Salvo flessioni in allenamento, contro l'Udinese sarà di nuovo titolare.

(DNews - Edizione Roma)