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Roma-Trabzonspor, le pagelle di CM: Zaniolo, il ritorno dello Jedi. Rui...Prodigio
Rui Patricio 7,5: Primo tempo da chiedergli il prezzo del biglietto per quanto fa da spettatore. Nella ripresa bisogna pagare lui per quella parata miracolosa su Hugo che evita il pareggio e dà ancora ragione a Mourinho sulla scelta del portiere. Attento e reattivo pure su Hamsik al 62’.
Karsdorp 7: E’ lui ad assistere Cristante sul gol del vantaggio, e prova a ripetersi alla mezz’ora con Pellegrini e poi con Abraham nella ripresa alzando gli occhioni blu e trovando sempre la linea diagonale giusta. In fase difensiva si vede poco, e sapete perché: interrompe i tentativi di ripartenza del Trabzonspor sul nascere.
Ibanez 7: Sfodera un’altra partita concentrata, pulita, aggressiva. Ha perso quell’alone di paura che la scorsa stagione gli aveva rovinato una buona media. Ora è sicuro, gioca d’anticipo e personalità. Chi ha sbloccato Roger Ibanez? La risposta è solo una. Eviti solo qualche sortita palla al piede.
Mancini 6: Cornelius dopo un quarto d’ora esce per un infortunio alla spalla così Gianluca è chiamato soprattutto a ringhiare da distanza considerevole ai poco impavidi attaccanti turchi. Nella ripresa cambia un po’ la musica e un paio di sbavature ci sono, ma il risultato non cambia.
Vina 6,5: Corre, recupera, si propone sul fondo e stavolta non si lascia sopraffare dal Gervinho (opaco) di turno. Una risposta alle prime critiche e un passo in avanti in quel processo di ambientamento fisiologico per uno che giocava a calcio a un Oceano di distanza.
Cristante 7: tiene la livella in equilibrio davanti alla difesa ma quando vede il sipario aperto corre sul palco e si prende gli applausi con un gol bellissimo. Poi riprende posto dietro le quinte per arginare (non sempre perfettamente) la voglia di rimonta turca.
Veretout 6,5: Risuona finalmente il suono trionfale della Marsigliese nelle orecchie di Air Jordan fresco di convocazione in Nazionale. Quadrato, anche quando pizzica il pallone per avviare l’urlo di Cristante. Esce anche lui tra gli applausi. (79’ Villar ng)
Zaniolo 7,5: E’ come Simba, torna quando tutti pensavano non potesse tornare più. Quattrocento giorni e due crack terribili dopo ritrova il gol e le lacrime perché niente è impossibile. Nicolò libera la criniera in un paio di occasioni innescando quella folata di scirocco che scombina i capelli di Hamsik e compagni. Sa, però, pure quando tirare il freno. (79’ El Shaarawy 6,5: c’è anche la cresta e il sorriso del Faraone nella notte d’agosto e speranze di una Roma che diverte pure)
Pellegrini 7,5: Non si triplica ma spesso si sdoppia tra la trequarti e il contributo in fase di costruzione a centrocampo. Non sale nemmeno un filo di stanchezza nel finale anzi nell’azione del 3-0 è lucidissimo a leggere bene il tempo e il modo per servire El Shaarawy. Non è più capitano per caso. .
Mkhitaryan 6,5: L’armeno è meno brillante rispetto alle prime due uscite ma di fatto non sbaglia un ricamo e va pulito pure nei recuperi palli che altri giocatori sporcherebbero con entrate scomposte. E’ sempre poetico insomma. (72’ Carles Perez 6)
Abraham 7: Sfodera un paio di colpi di classe ma mai fini a se stessi e va a recuperare palloni fin davanti la sua aerea . La vera ovazione arriva quando becca il palo con una girata di testa favolosa. E ora manca solo il gol. (62’ Shomurodov 6: regala profondità)
Mourinho 7,5: Non cambia una virgola, ma usa ancora i punti esclamativi per ribadire che questa Roma è tutta un’altra storia. Un concentrato di gioco stretto, verticale, semplice ed essenziale. Ma proprio per questo bello, perché non è nella sola complessità il fascino. Nel secondo tempo la Roma soffre poco e non si disunisce come accadeva in passato, anzi…Prosegue anche il processo di valorizzazione di singoli come Cristante o Ibanez. E poi ora c’è uno Zaniolo in più. Primo traguardo raggiunto.