Roma, Totti:|Un capitano triste
Francesco Totti rischia di andare in panchina domani a Genova, nello stadio e contro la squadra alla quale ha segnato uno dei gol più belli della sua carriera. I tifosi blucerchiati si alzarono in piedi e applaudirono. Sono passati pochi anni. Potrebbe essere la terza volta che finisce in panchina nell’ultimo mese. Nelle altre due occasioni, contro Chievo e Milan, la Roma giocava in trasferta, proprio come domani. Ranieri ha già ufficializzato la promozione di Vucinic dal primo minuto e sembra improbabile che rinunci a Borriello, che continua a segnare gol a raffica. Totti contro il Catania è stato sfortunato, gli è mancato il gol, ma si è battuto con generosità. Ha dato il via all’azione del pareggio e poi ha offerto a Vucinic gli assist per la doppietta.
DICA 85 - Totti sta bene, si allena con grande impegno. Durante le feste ha lasciato da parte i dolci e i cotechini e ha perso un chilo e mezzo. Ora la bilancia si ferma a 85. Lo scorso anno e negli ultimi anni con Spalletti arrivava anche a 87. Il capitano in questo periodo non è felice. Si consola con i risultati della squadra, che piano piano si sta riavvicinando ai vertici della classifica. Però non è il massimo continuare a giocare in un ruolo che non è il suo, visto che ormai da anni si era abituato (a suon di gol) a fare il centravanti. Ora gioca lontano dalla porta, si decentra, secondo gli schemi di Ranieri spetta a Borriello presidiare l’areaavversaria.
QUESITI - Alla Roma tutti sanno che Francesco ha accettato di cambiare ruolo, di andare a volte in panchina. Per il bene della squadra. Ha parlato con tutti i dirigenti, partendo dall’alto,nessuno ha saputo dare una risposta alla sua domanda: «Sono ancora al centro del progetto?» .Totti si è sentito solo, dopo aver dato tutto a questa maglia, dopo averci rimesso un ginocchio, una caviglia e portando ancora sull’osso una placca di metallo fissata da dodici viti. Totti è ancora al centro del progetto della Roma? Una domanda alla quale nessuno sa dare una risposta, soprattutto in un momento come quello che sta vivendo la società. La Roma è in vendita e, poniamo il caso, se venisse venduta senza Totti, non avrebbe lo stesso valore. Il capitano si è messo al servizio della squadra. Ha perso l’abitudine di andare al tiro. Ha perso lucidità. Giovedì quel diagonale è finito fuori per una questione di centimetri, per la rabbia ha preso a calci un tabellone pubblicitario. Un gesto che testimonia il momento particolare che sta vivendo. Claudio Ranieri tenta una delicata gestione, ma senza il supporto della società non è facile.
CONCLUSIONI - Finire in panchina domani contro la Sampdoria senza una motivazione lo spingerebbe a porsi degli interrogativi. Le domande, rimaste ancora senza risposta, sarebbero più assillanti: «Sono ancora al centro del progetto?». Non è facile vivere una situazione come questa, soprattutto quando qualcuno ti ricorda impietosamente che hai trentaquattro anni. Come potrebbe vivere gli altri tre anni di contratto che restano? Non è solo una questione tecnica e nessuno alla Roma si rende conto dell’importanza e delle conseguenze che potrebbe avere quell’interrogativo rimasto senza risposta. Per Francesco la Roma è stata ed è la sua casa, la sua vita, il suo tutto. Rappresenta il passato, il presente, il futuro. Ma c’è qualcosa che non torna, una perfida inquietudine che lo tormenta.