È l’unica nota lieta di una serata amara. Un gol, l'ennesimo di una carriera fantastica, che non regala però i tre punti. Per gli almanacchi, quello di ieri sera, è stata la rete numero 216 per Totti. Una marcatura che permette al capitano giallorosso di raggiungere Altafini al terzo posto nella classifica di tutti i tempi in serie A e mettere nel mirino Nordahl che lo precede di sole nove lunghezze. Voleva regalarsi una gioia per il compleanno (oggi festeggia 36 anni) e ci era riuscito. Sul finire del primo tempo, un tiro-cross sbilenco di Florenzi lo ha trovato liberissimo in area. Controllo perfetto e rasoterra a fil di palo sul quale Romero non è arrivato. Poi nella ripresa la papera di Stekelenburg e un vistoso calo della squadra, ha fatto passare la sua perla in secondo piano.

A questo punto, poco importa se ancora una volta è stato il migliore della Roma. Tra l'altro non solo per la rete. Ha corso, si è sacrificato, ha cercato i compagni, invitato Balzaretti a salire con più frequenza, confezionato un assist perfetto per Destro che il centravanti ha sprecato calciando su Romero. Anche dal punto di vista caratteriale è stato uno dei pochi a non deludere. Un episodio su tutti: nel finale, quando il recupero di appena due minuti ha lasciato abbastanza perplessi, è stato l'unico che ha cercato di avere una spiegazione da Bergonzi.

(Il Messaggero)